Ma vi sembra normale? Quello che il mondo accetta dai palestinesi e non accetterebbe da nessun altro sulla terra

Opinioni

di Ester Moscati

L’ultima notizia lascia stupefatti: l’ONU ha detto di aver licenziato nove dipendenti dell’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di fornire assistenza umanitaria ai profughi palestinesi, sostenendo che «potrebbero essere stati coinvolti» negli attacchi compiuti lo scorso 7 ottobre da Hamas contro i civili israeliani. Cioè chi si è reso complice di un pogrom, di un massacro casa per casa di 1200 israeliani e del sequestro di oltre 250 donne uomini bambini anziani… che ha stuprato, linciato, mutilato bruciato vive persone indifese, è stato LICENZIATO. Ma vi sembra normale?

 

Yahia Sinwar, il sanguinario leader di Hamas, mente della strage del 7 ottobre, si nasconde con la sua famiglia, con milioni di dollari e con migliaia di terroristi, nella rete di tunnel sotto Gaza, centinaia di chilometri di cunicoli forniti di tutto, impianti di areazione, idrici, depositi di armi… Tunnel costruiti nei due decenni di dominio di Hamas sulla striscia di Gaza con i soldi di Qatar, Iran e Europa, miliardi di dollari dati per i palestinesi e usati per le infrastrutture del terrore.  Ma vi sembra normale?

 

L’attacco del 7 ottobre è stato pianificato con due anni di preparativi: nei centinaia di chilometri di tunnel sarebbe stato possibile allestire rifugi per i civili, sapendo benissimo che Israele avrebbe reagito all’aggressione, ma nessun civile, nemmeno i bambini sono stati messi al sicuro. Questo significa molto chiaramente che Hamas ha deciso scientemente di sacrificare i civili palestinesi, perché esattamente come diceva Mussolini, la carne da macello è utile alla causa. Lo stesso Sinwar lo ha detto chiaramente, come pure lo diceva Ismail Haniyeh. Possibile che nessuno al mondo chieda conto alla leadership palestinese di questo sanguinario cinismo? Ma vi sembra normale?

 

L’ONU ha due agenzie per i rifugiati, una, l’United Nations High Commissioner for Refugees (UNHCR) per tutti i quasi 80 milioni di rifugiati del pianeta e una solo per i rifugiati palestinesi, l’UNRWA, Agenzia delle Nazioni Unite “per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente”.  Quale delle due ha più dipendenti, più finanziamenti, più giro di denaro di dubbia destinazione? Secondo i dati forniti da UNHCR stessa, nel 2019 erano circa 70,8 milioni le persone sotto la sua protezione. L’UNHCR ha oltre 17.800 dipendenti (a maggio 2021). Opera in oltre 130 paesi, con un budget di  9,1 miliardi di dollari.  Secondo l’UNRWA i profughi palestinesi sono 1,2 milioni. UNRWA impiega circa 30.000 dipendenti, per la maggior parte stessi profughi palestinesi, di cui 3000 hanno partecipato a una chat in cui si esaltava il massacro del 7 ottobre. Come si diceva prima, solo 9 di questi 3000 sono stati inquisiti e licenziati. L’UNWRA ha finanziamenti per 1 miliardo di dollari l’anno.

Ricapitoliamo. UNHCR: 80 milioni di profughi nel mondo, circa 18.000 dipendenti, 9 miliardi di budget. UNRWA i profughi palestinesi: 1,2 milioni di profughi, 30.000 dipendenti, 1 miliardo l’anno di finanziamenti. Ma davvero, davvero vi sembra normale?

 

Le notizie dal fronte palestinese vengono da Hamas: quelli che i media definiscono “il ministero della salute di Gaza”, “la protezione civile di Gaza”, “I medici di Gaza”, sono tutti organismi e personale affiliati ad Hamas che  è riconosciuta come organizzazione terroristica da tutto l’Occidente (bontà sua).  Eppure la propaganda di Hamas è riconosciuta “credibile” tanto che le cifre sulle vittime civili sono prese per buone da (quasi) tutta la stampa. Nonostante diversi organismi internazionali sostengano che “i conti non tornano”. Emblematico il caso del presunto bombardamento dell’ospedale  Al-Ahli Arabi Baptist nel centro di Gaza City in cui Hamas dichiarò 500 vittime; si scoprì poi che la causa era un razzo difettoso della Jihad islamica, che fece tra i 20 e i 50 morti. Come se Goebbels fosse stato eletto CEO della più rinomata agenzia pubblicitaria del pianeta. Ma vi sembra normale?

 

Nonostante quello che hanno subito il 7 ottobre, nonostante mesi di attacchi da Gaza, dal Libano, dall’Iran e dallo Yemen sono gli israeliani e  gli ebrei a essere boicottati nelle università anche in Italia, anche negli Stati Uniti, in Francia… Agli ebrei come Maurizio Molinari e David Parenzo è stato impedito di parlare, convegni universitari vengono annullati e boicottati se osano presentare anche le ragioni di Israele. Ma vi sembra normale?

 

E che dire dei media?Un J’accuse verso i media che, per motivi politici o per disattenzione, hanno condotto una campagna abominevole, ingannando l’opinione pubblica e oscurando la cronologia dei fatti. J’accuse  le testate che svendono la verità per un titolo accattivante ma fuorviante, senza preoccuparsi di ciò che il lettore comprende. J’accuse i giornalisti che scelgono sinonimi ingannevoli, ben consapevoli di operare una manipolazione dialettica”.  Neanche questo è normale.

 

 

Le parole malate dilagano: il termine Sionismo, definito dallo stesso Achille Occhetto, ultimo leader del Partito Comunista Italiano, durante una lectio all’Università di Tel Aviv “il movimento di liberazione sociale e nazionale del popolo ebraico che affonda le sue radici nella storia e nei valori del movimento operaio”, è diventato nelle piazze dominate e occupate dai Pro-Pal l’equivalente del “nazismo”, in una distorsione patologica della realtà. Senza suscitare indignazione da parte dei sedicenti intellettuali. Ma vi sembra normale?

 

I bambini palestinesi vengono sistematicamente educati al terrorismo e alla guerra contro gli ebrei, nelle moschee e nelle scuole finanziate dalla comunità internazionale attraverso l’UNRWA. Un recente rapporto di (IMPACT-se) – Istituto per il Monitoraggio della Pace e della Tolleranza Culturale nell’Istruzione Scolastica con sede nel Regno Unito e in Israele – scioglie ogni dubbio presentando vari esempi tratti dai libri di testo utilizzati nelle scuole di Gaza gestite dall’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. Video terribili mostrano bambini che recitano i loro desideri per il futuro: uccidere, accoltellare, investire con le auto gli ebrei. E imparano prestissimo a usare il mitra. Save the children non pervenuta. Niente da dire in difesa del futuro e della pace, niente da dire contro l’incitamento all’odio e al terrorismo? Ma vi sembra normale?

 

 

Da oltre 300 giorni, centocinquanta israeliani,  compresi due bambini di 1 anno e di 5 anni, Kfir e Ariel Bibas, sono ancora a Gaza, RAPITI dalle loro case il 7 ottobre. Decine di ostaggi sono stati già uccisi; dei 250 rapiti, poche decine sono stati rilasciati in cambio di detenuti palestinesi nella proporzione di 30 a 1, per ordine di Hamas,  altri salvati dall’esercito, tre uccisi da “fuoco amico”. In detenzione, donne, ragazze, bambine e bambini, anziani, malati… sono stati sottoposti a maltrattamenti di ogni tipo, torture psicologiche (a un bambino di 12 anni è stato imposto di guardare i video dei massacri e degli stupri del 7 ottobre), stupri e molestie sessuali, privazione del sonno e del cibo. La Croce Rossa internazionale non ha mai chiesto di visitarli, in spregio ad ogni convenzione internazionale, si è rifiutata di consegnare farmaci salvavita agli anziani rapiti e di intervenire per la loro liberazione. Idem per Save the children e per Amnesty International. Nessun appello, nessuna condanna, se non nel quadro di generici richiami al “cessate il fuoco”. Ma vi sembra normale?

 

E per ultimo, l’aspetto più doloroso: la negazione o minimizzazione delle informazioni sugli stupri del 7 ottobre. Anni di “Me too” hanno portato a dichiarare credibilità e sostegno a ogni donna che denunciasse molestie sessuali, stupri. “Noi ti crediamo!” è stato ed è un mantra irrinunciabile. Invece su quello che è accaduto il 7 ottobre, stupri di massa di donne, bambine, ragazze (ma anche bambini e uomini) documentati dagli stessi terroristi attraverso le body-cam e diffusi sui canali Telegram il giorno stesso del massacro, si aprono i “forse” i distinguo, i “sì, ma”. Le donne che avrebbero voluto portare testimonianza di questi orrori alle manifestazioni femministe del 25 novembre 2023 e dell‘8 marzo 2024 sono state allontanate, censurate, vituperate. “Te ne devi andare!”. Lo stupro di una bambina francese di 12 anni solo perché ebrea è stato completamente ignorato dalle femministe. Ma vi sembra normale?