di Emanuele Calò
Carlo Rovelli (e il pensiero non va soltanto ad Albert Einstein, ma pure a Luca Carboni) asserisce che “siamo arrivati all’imbecillità di accusare come antisemite persone come Greta Thunberg”. Questo scrive Rovelli sul Corriere del 30 Ottobre 2023, il quale Corriere, due giorni prima, a p. 11, dava dell’antisemita alla Thunberg. Sono anche (ma non solo) abbonato da sempre al Corriere, e ora Rovelli mi mette in crisi: forse dovrebbe essere meno generoso con la qualifica di “imbecille”; gli consiglierei di centellinarla, come se fosse una risorsa preziosa, da non disperdere.
Rovelli consiglia di non chiamare antisemita “chiunque non faccia il tifo per un bombardamento su civili”, senza indicare, però, chi è che fa il tifo per il bombardamento sui civili, tanto per sapere a chi si rivolge. Io, per esempio, avrei gradito che il nostro menzionasse che Israele viene bombardata da Hamas dal 2001 e che, ciò nonostante, la rifornisce di tutto punto.
Sono troppo estremista se chiedo che menzioni questo piccolo dettaglio? Rovelli consiglia di ricordare le parole finali di Bob Dylan in Masters of war. Le quali parole sono: “And I hope that you die And your death will come soon I’ll follow your casket By the pale afternoon And I’ll watch while you’re lowered Down to your deathbed And I’ll stand over your grave ‘Til I’m sure that you’re dead “.
No Rovelli, da uno scienziato mi aspetto di più: possibile che non ricordi Neighborhood Bully, sempre di Dylan? Inizia così: “ Well, the neighborhood bully, he’s just one man His enemies say he’s on their land They got him outnumbered about a million to one He got no place to escape to, no place to run He’s the neighborhood bully”.
Ho cercato nei testi di Dylan, senza trovare un periodo che reciti: “they are both right & wrong”.
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