di Roberto Zadik
Sono anni difficili anche per il mondo ebraico, pervaso da divisioni, scontri d’opinione e religiosità e laicismo spesso in disaccordo fra loro e scosso da alcuni episodi di violenza commessi da estremisti ebrei. A questo proposito vengono subito in mente l’assassinio del premier Rabin da parte di Yigal Amir o l’attacco di Baruch Goldstein che nel 1994 aveva ucciso una trentina di arabi in preghiera nella Moschea di Hebron. Come affrontare questi fenomeni e cosa dice il pensiero dei religiosi israeliani su questo? Molto interessante l’intervento, uscito recentemente sul sito israeliano “Times of Israel” di Rabbi Nathan Lopez Cardoso che invita a mantenere sempre la moderazione quando si affrontano temi halachici e spinose questioni religiose che dominano la quotidianità israeliana e traccia un quadro preoccupante dell’estremismo di alcuni leader religiosi che, a suo parere, sembrano esprimersi in maniera inappropriata sull’Halachà e le regole ebraiche.
“L’ebraismo è in crisi e diverse cose inaccettabili vengono dette e accadono in suo nome. Questo provoca non solo un danno infinito al grande messaggio dell’ebraismo ma anche una terribile profanazione del nome di Dio”. Così Cardoso esordisce nel suo editoriale, non privo di accenti critici e fortemente polemici. “Ciò che è ancora più grave” ha rincarato la dose “è che questo estremismo viene diffuso anche davanti a milioni di non ebrei che cominciano a indignarsi e a condannare questi tremendi episodi commessi da estremisti ebrei in nome della religione ed è innegabile che l’antisemitismo che ci circonda giochi un ruolo fondamentale nella deformazione e nell’ingigantimento di questi fenomeni”.
Una situazione davvero difficile, quella dell’ebraismo attuale spiega Cardoso, dove quando avviene qualche episodio di violenza da parte ebraica e israeliana, anche alcuni rabbini si esprimono in maniera errata gettando benzina sul fuoco. “E’ il caso del contestato libro “Torah HaMelech” fa sapere Cardoso “dove autori, dotti rabbini e altri studiosi giustificavano l’uccisione di non ebrei anche senza un processo, una volta che diventavano pericolosi come minaccia verso il mondo ebraico. Questo è inaccettabile ed è lecito stupirsi come mai idee del genere possano venire espresse o portate avanti in nome dell’ebraismo e della legge ebraica. Chiunque abbia una conoscenza anche molto superficiale dell’ebraismo è pienamente consapevole che nulla di ciò che riguarda la tradizione ebraica possa permettere degli atti del genere”.
Cardoso si è espresso su diverse questioni. “Negli anni, diverse volte” ha scritto “molte autorità rabbiniche hanno commesso pericolosi errori riducendo l’ebraismo a una rigida legislazione e omettendo aspetti altrettanto importanti della tradizione ebraica come spiritualità, profondità di contenuti e una buona parte della letteratura ebraica religiosa che non affronta problematiche halakhiche”. Come mai è avvenuto questo errore? L’autore di questo editoriale sottolinea che “probabilmente queste autorità rabbiniche hanno tralasciato di approfondire i valori morali dell’ebraismo come appaiono nel libro di Bereshit della Torah che non contiene regole ed è un libro totalmente narrativo.” Ad esempio”,ha sottolineato Cardoso,” il primo volume del Pentateuco non parla di regole e i primi patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe, suoi proragonisti videro cosa accadeva al mondo senza che venissero stabiliti dei criteri. Soprattutto essi divennero consapevoli dei valori morali fondamentali, come il fatto che tutti gli uomini sono uguali, il rispetto e la sacralità della vita umana e l’unicità di Dio e questi sono i pilastri della morale. Questa presa di coscienza è continuata anche in Egitto preparando il terreno per il dono della Torah”.
Cardoso fa notare che a quel punto una legge poteva essere ricevuta dagli ebrei e che il fondamento di tutti i codici legislativi è proprio il rispetto per l’altro e non si deve mai prescindere da queste basi. “Una delle più grandi tragedie dei nostri tempi è che certe autorità halachiche e gente come Ygal Amir e Goldstein hanno sicuramente dimenticato di studiare il libro di Bereshit dedicandosi all’applicazione letterale della legge degradando sia l’ebraismo che l’Halachà. Bisogna saper andare oltre e capire che molti divieti rabbinici vennero introdotti come misure protettive per gli ebrei contro l’antisemitismo, l’assimilazione e altri pericoli, senza nessun intento discriminatorio per nessuno ma tutelandoci contro chi avesse idee sbagliate e persone rischiose come i nazisti e la gente crudele. Pertanto bisogna stare attenti a come si parla di certi argomenti.”
Pertanto conclude il rabbino “tutto va interpretato in maniera moderata e senza estremismi. Perfino lo Shabbat, che è un fondamento dell’ebraismo, può essere violato per salvare vite umane. Il rispetto della vita e la sua salvaguardia prevale su tutto basandosi sui valori umani e universali comunicati dai nostri patriarchi e dalla Torah”.
CHI È
Rav Nathan Lopes Cardozo è il fondatore e decano della David Cardozo Academy e la Bet Midrash di Avraham Avinu a Gerusalemme. Un ricercato conferenziere sulla scena internazionale sia per il pubblico ebreo che non ebreo, Rabbi Cardozo è l’autore di 13 libri e di numerosi articoli in inglese e in ebraico. Il rabbino è anche a capo di un think tank focalizzato sulla ricerca di nuovi approcci halachici e filosofici per affrontare la crisi della religione e dell’identità tra gli ebrei e lo Stato ebraico di Israele. Proveniente dai Paesi Bassi, il rabbino Cardozo è noto per le sue originali e spesso controverse intuizioni sull’ebraismo. Le sue idee sono ampiamente dibattute a livello internazionale sui social media , blog , libri e altri forum.