Reazioni al libro di Toaff

Opinioni

Vorrei condividere con voi l’apprensione che mi causa la polemica
sul libro di Ariel Toaff “Pasque di Sangue”.

Quando ho letto l’altro ieri l’articolo di Sergio Luzzatto sulla pagina
culturale del Corriere, ho avuto un brivido di paura, perché ho
intuito immediatamente l’insidia che la pubblicazione di questo
libro nasconde. E sopratutto ho temuto la querelle mediatica che
ne sarebbe derivata.

Ho chiamato, forse con troppa foga e me ne scuso, Rav Arbib
che non avendo ancora letto l’articolo, si è comunque molto
scioccato come, del resto , il rabbinato italiano nel suo complesso
e le dichiarazioni di ieri lo dimostrano.

Oggi il Corriere esce in prima pagina e prosegue a tutta la
25ima con uno scontato lamento di Ariel Toaff sul motivo
“Ho violato un tabù , mio padre usato contro di me ecc….”.

La frittata è fatta.

Tocca ora al mondo della cultura ebraica rispondere con
argomenti e con forti dimostrazioni che il contenuto
del libro di Ariel Toaff è completamente confutabile e frutto
di un metodo storico degno della peggior lettura antisemita.

Ammetto di non aver letto il libro e credo proprio che non lo farò,
ci penseranno tutti coloro che sono in grado di sopportare,
capire e hanno i mezzi storici, culturali e religiosi per confutare
quello che potrebbe rivelarsi un boomerang micidiale
su tutto l’ebraismo.

Il sacrificio del sangue non è un tabù svelato come dichiara
lo sventurato autore, ma è un pilastro di menzogna su cui
sono stati sacrificati milioni di fratelli innocenti.

Vorrei ricordare una cosa che so per certo.
Uno dei due pogrom che insaguinarono l’impero
Ottomano fu scatenato da un convertito all’ortodossia
greca, certo Neofitas. Ebbene il Sultano formò un
gruppo di saggi iter-religioso per studiare tutto lo sciibile
ebraico e trovare dove il sacrificio del sangue sarebbe
prescritto. Naturalmente la ricerca fu negativa. E il
Sultano emanò un firmano (legge irrevocabile che
impegna anche i successori) che perseguiva
con la pena di morte chiunque perseguitasse in base
a questa menzogna , “i miei ebrei”, inoltre rimanda
(guardate la gravità) il giudizio direttamente al Sultano
stesso e non alle autorità giudiziarie dell’Impero.
Nomi e cognomi sono su una ricerca che ho fatto
sugli Ebrei di Istanbul e che è simpaticamente
conservata negli archivi della biblioteca di Ankara.

L’orrore del sangue è nel DNA degli ebrei che si esprime
sin dai gesti più semplici dell’alimentazione, nella ricerca
della puntina rossa nell’uovo alla salatura della carne
e quant’altro.

Spiegare il comportamento di Ariel Toaff mi è difficile
se non ricorrendo a schemi di psicologia infantile relativi
ai comportamenti di figli di padri con personalità troppo forti.

Ma quello che potrebbe essere un iter di crescita e liberazione
di questo figlio potrebbe altresì rivelarsi una calamità per
tutti noi.

Ricordo un episodio minore ai tempi in cui scrivevo per
il Bollettino. Annie Sacerdoti mi mandò a intervistare
uno storico ebreo, un cero Sachs, che pubblicò un libro
presso Baldini con tema la vendetta degli ebrei dopo la Shoà.
Intere pagine di descrizioni di pattuglie ebraiche che sterminavano
tedeschi e polacchi. Tutto circostanziato per benino.
Stroncai questo libro senza mezzi termini. Ora credo si trovi
in vendita solo in qualche libreria “specializzata” di stampo
nazista in bella esposizione accanto ai Protocolli e quant’altro.

Non ammettiamo mezzi termini con chi svende la memoria
di tanto sacrificio, chi ha i mezzi culturali e religiosi
di controbattere lo faccia, chi ha i mezzi della psicologia
si attivi per spiegare il comportamento di Ariel Toaff
anche per mezzo della stampa.

I giornali , il Corriere di oggi lo dimostra, non staranno
quieti, quindi cerchiamo di combattere a fondo, perchè
questo libro finisca nelle sopra descritte librerie e nel
dimenticatoio che merita.