Lo storico britannico Martin Gilbert ha affermato che il tenente colonnello Thomas Edward Lawrence, meglio noto come Lawrence d’Arabia, malgrado sia entrato nella storia con la fama di campione del nazionalismo arabo, in realtà aveva un certo disprezzo per gli arabi ed era invece un convinto sionista che voleva la costituzione di uno stato ebraico in Palestina dal fiume Giordano al Mediterraneo. In un’intervista al quotidiano Jerusalem Post, Gilbert afferma che Lawrence era convinto che solo con la costituzione di un’entità ebraica sovrana in Medio Oriente gli arabi sarebbero stati capaci di realizzarsi.
Lawrence, noto al vasto pubblico grazie al colossal cinematografico Lawrence d’Arabia di David Lean (1962), nel quale l’ufficiale britannico è stato impersonato dall’attore Peter O’Toole, militò in Medio Oriente nell’intelligence militare britannico durante la Prima Guerra Mondiale ed ebbe un ruolo centrale nel provocare la rivolta araba contro l’Impero ottomano. Fu anche archeologo e scrittore. Nel 1916 Lawrence, che era profondo conoscitore dei costumi e della lingua araba, fu distaccato come consigliere militare di Faysal, figlio dello Sceriffo della Mecca, Al Husayn Ibn Ali. Quest’ultimo, in quanto hashemita e discendente del Profeta Maometto, aveva l’autorevolezza necessaria per proclamare la rivolta araba contro il governo ottomano. La Gran Bretagna in cambio si impegnò a riconoscere l’indipendenza degli arabi entro non meglio precisati confini.
Al fianco di Faysal, Lawrence riorganizzò le truppe arabe e si pose alla loro guida, compiendo azioni di sabotaggio e scorrerie contro le truppe ottomane che culminarono nella conquista del porto di Aqaba sul Mar Rosso. Alla fine del conflitto e dopo aver preso parte alla Conferenza di pace nel 1919, Lawrence si ritirò a vita privata, rifiutando ogni onoreficenza, per scrivere un libro di memorie, I sette pilastri della saggezza, pubblicato postumo, che fu un grande successo letterario. Lawrence morì in un incidente stradale nel 1935 in Gran Bretagna.
Lawrence, dice Gilbert, aveva la fama di essere un grande sostenitore degli arabi ma la ”sorprendente verita”’ e’ che egli e’ stato, appunto, ”un convinto sionista”. Era convinto che uno stato ebraico in Palestina avrebbe ”introdotto la modernita’ e fornito il ‘lievito ‘… che avrebbe permesso agli arabi di entrare nel ventesimo secolo”. ”E quando diceva stato ebraico – afferma Gilbert – egli intendeva uno stato che andava dalla costa mediterranea al fiume Giordano”. Gilbert, che ha descritto questo aspetto di Lawrence in un libro di prossima pubblicazione, afferma che l’ufficiale britannico ”in realta’ aveva un certo disprezzo per gli arabi”.
Gilbert ha detto che questo orientamento sionista di Lawrence è stata una delle sue più sorprendenti scoperte fatte scavando negli archivi. Secondo lo storico, spesso i documenti negli archivi mostrano una grande discrepanza tra il modo in cui fatti e personalità storiche furono giudicati dai contemporanei e la realtà.