In occasione della Giornata mondiale della Lingua ebraica, si terrà a Milano un incontro per ricordare il sogno realizzato di Eliezer Ben Yehuda, la sua ferrea volontà di riportare sulle labbra degli ebrei la lingua dei padri, nell’uso quotidiano e non solo come parola liturgica.
Eliezer Ben Yehuda è colui che volle (ri)dare al popolo ebraico la lingua che da sempre gli apparteneva, ma che usava solo (o soprattutto) per le preghiere e la liturgia. Poliglotta, colto, testardo e determinato, seppe sconfiggere ogni nemico e abbattere ogni ostacolo. Lo accusarono di voler profanare la lingua santa, trovò oppositori feroci ma anche adepti entusiasti, finché vinse la sua battaglia: il popolo ebraico ebbe nello Stato di Israele la sua Patria e nella lingua ebraica la sua casa, l’indipendenza e la dignità.
Lunedì 19 maggio – 21.00 – Conservatorio Giuseppe Verdi, Sala Puccini, quindi, una serata che ripercorre la nascita della lingua ebraica, il simbolo di un popolo. I relatori d’eccezione sono Haim Baharier, studioso d’ebraismo, Sara Ferrari, studiosa di lingua ebraica e Alberto Cavaglion, storico.
La lingua è l’essenza stessa della cultura ebraica, ed è per questo che è così importante raccontarne la rinascita. La serata è un’occasione imperdibile per accostarsi alla cultura ebraica attraverso le parole di Haim Baharier, maestro di ermeneutica biblica, studioso di linguaggio allievo del grande filosofo Emmanuel Lévinas e di Léon Askenazi.
Sara Ferrari, docente di lingua e letteratura ebraica presso l’Università degli Studi di Milano, ci parlerà del sogno che Eliezer Ben Yehuda concretizzò con la nascita dell’ebraico moderno.
Ad Alberto Cavaglion, critico letterario e studioso di storia contemporanea, il compito di approfondire il contesto storico.
Modera l’incontro la professoressa Maria Modena Mayer che ha ricoperto per anni, presso l’Università degli studi di Milano, le cattedre di Filologia e Lingue semitiche comparate e lingua e letteratura ebraica.
Il proseguimento musicale della serata è affidato alla straordinaria voce vellutata di Yonit Shaked Golan, per la prima volta in Italia. Sarà accompagnata al pianoforte da Zvi Semel, della Jerusalem Academy of Music and Dance.
“Una lingua è viva – dice David Bidussa, storico sociale delle idee – non tanto perché molti la parlano, ma perché si è costretti in quella lingua, con le radici che si sono ‘salvate’, a produrre significati in e per questo nostro tempo. L’ebraico moderno è un corpo a corpo fra tradizione e modernità, tra fedeltà e innovazione. Un vocabolario che si costruisce nel tempo e che esprime lo sforzo di trovare significati e dare parole di ora ai temi e ai sentimenti di questo nostro presente. A esserci ora, attraverso le parole, in questo nostro tempo con la testa, oltreché con la volontà, attraverso i segni di una lingua che allo stesso tempo dice di essere senza tempo”.
Organizza l’incontro l’ASSOCIAZIONE ITALIA ISRAELE , la FEDERAZIONE SIONISTICA ITALIANA, CON IL PATROCINIO DELLA COMUNITÀ EBRAICA DI MILANO
lunedì 19 maggio – 21.00
Conservatorio Giuseppe Verdi, Sala Puccini – via Conservatorio 12, Milano
LA GIORNATA MONDIALE DELLA LINGUA EBRAICA
ABBIAMO UNA LINGUA
Eliezer Ben Yehuda
Interverranno
Sara Ferrari “Il magnifico saggio che realizzò il suo sogno: Eliezer Ben Yehuda”
Haim Baharier “L’Ebraico, lingua sacra o lingua di santità?”
Alberto Cavaglion, studioso di storia contemporanea, approfondirà il contesto storico
Modera Maria Modena Mayer
Recital musicale di Yonit Shaked Golan, accompagnata al piano da Zvi Semel (Jerusalem Academy of Music and Dance)
Introduce Giuseppe Franchetti – Presidente della Federazione Sionistica Italiana
All’evento aderiscono Adei-Wizo, Ame, Amici dell’Università di Gerusalemme, Keren Hayesod, Keren Kayemeth LeIsrael
Ingresso libero
PER INFORMAZIONI: italiaisraele.mi@libero.it