di Redazione
Oltre mille i documenti che Gianfranco Moscati ha raccolto durante la sua lunghissima e appassionata attività, a beneficio dei più deboli.
Un uomo mite ma determinato, attivissimo e poliedrico; un collezionista di Judaica e un benefattore: così sarà ricordato Gianfranco Moscati, mancato questa mattina, 12 febbraio, a Locarno, dove viveva ormai da diversi anni. Alla sua attività imprenditoriale aveva affiancato quella di filatelico e collezionista, in particolare di tutto ciò che riguardava la seconda guerra mondiale, la Shoah, il pregiudizio antiebraico. Cataloghi, mostre, raccolte di documenti fiorivano dal suo instancabile impegno e si trasformavano in donazioni, soprattutto a favore dell’Alyn Hospital di Gerusalemme, dell’istituto comprensivo “Scialoja-Cortese” e dell’Associazione per i bambini “Gioco, immagine e parole”, di San Giovanni a Teduccio a Napoli, la città dove visse per più di cinquant’anni, ricoprendo anche la carica di Presidente della Comunità ebraica. L’assistenza e l’aiuto ai più deboli, i bambini in condizioni di disagio psico-fisico o sociale, erano una priorità per Gianfranco Moscati, che a questo ha dedicato la sua lunga, avventurosa e proficua esistenza.
Nato a Milano il 30 dicembre del 1924, ultimo di cinque figli, dopo l’emanazione delle Leggi Razziali del 1938, subì la persecuzione fascista e, dopo l’8 settembre del 1943, anche quella nazista, riuscendo fortunosamente a rifugiarsi con la famiglia in Svizzera. A Napoli si trasferì nel 1952, dopo il fratello Sandro, per lavoro. È dal 1967 che Gianfranco Moscati ha cominciato a raccogliere documenti, lettere, cartoline, oggetti, libri e francobolli sui temi dell’ebraismo, dell’antisemitismo e delle persecuzioni, in Italia e in Europa. Moscati ha poi donato una parte della sua straordinaria collezione all’Imperial War Museum di Londra, che gli ha dedicato una sezione del suo sito web, e una parte al Meis, il Museo dell’ebraismo italiano di Ferrara.
Alla Comunità ebraica di Milano, ha donato nel 2011 la mostra montata su pannelli – e quindi itinerante – “Per non dimenticare la Shoah – Documenti e fotografie dalla Collezione Gianfranco Moscati”, che è stata esposta anche a Palazzo Reale e presso la Fondazione Corriere della Sera, nel foyer della Sala Buzzati su invito del Presidente Piergaetano Marchetti. È composta 40 pannelli e rappresenta una sintesi degli oltre mille documenti che Gianfranco Moscati ha raccolto durante la sua lunghissima e appassionata attività: un percorso che presenta manifesti, quotidiani, fotografie, francobolli, lettere e cartoline postali scritte da ebrei rinchiusi nei ghetti o nei lager nazisti. La mostra, grazie all’attività dell’Associazione Figli della Shoah, è spesso presentata alle scuole soprattutto in occasione del Giorno della Memoria.
L’impegno di questo appassionato benefattore non sarà così dimenticato e continuerà a diffondere la sua opera educativa. L’ultima dimora di Gianfranco sarà a Haifa, nella sua amata Israele.