Adolph Sutro, il formidabile visionario di San Francisco. Storia di un ebreo vissuto per la collettività

di Marina Gersony
Sognatore, eclettico, pragmatico e pieno di talento, la storia di Adolph Heinrich Joseph Sutro rimane in gran parte sconosciuta al di fuori degli Stati Uniti. Eppure, la sua vita potrebbe benissimo essere la trama di un film.

Nato il 29 aprile 1830 in una famiglia ebraica ad Aquisgrana, nella provincia del Reno in Prussia, Adolph era il maggiore di undici figli. La sua giovinezza fu divisa tra la scuola e il lavoro nella fabbrica di tessuti del padre. Dopo la morte del genitore, Adolph e uno dei suoi fratelli presero le redini della fabbrica. Tuttavia, le turbolenze politiche in Prussia spinsero la famiglia a emigrare in America nel 1850, stabilendosi in California quando Sutro aveva appena vent’anni.

Con un’educazione solida in ingegneria mineraria e un innato fiuto per gli affari, Sutro mostrava fin da giovane un carattere indipendente e determinato. Senza un soldo in tasca, trovò il suo primo impiego come custode presso August Helbing, uno dei primi pionieri ebrei di San Francisco che divenne un commerciante di successo nonché fondatore dell’Eureka Benevolent Society, ora San Francisco Jewish Family and Children’s Services. Il giovane passava le notti a dormire sotto il bancone del negozio del suo datore di lavoro, proteggendo l’attività da vandali e incendi dolosi. Una notte, mentre si confrontava con un ladro, fu ferito alla guancia, portando per tutta la vita una cicatrice.

Negli anni ’50 dell’Ottocento, Sutro affrontò una serie di fallimenti finanziari prima di affermarsi come tabaccaio. Nel 1860, con la scoperta dell’oro e dell’argento a Virginia City, nel Nevada, vendette le sue tre tabaccherie e si trasferì nel Nevada, lasciando la moglie e i tre figli a San Francisco. Qui aprì un mulino per la raffinazione del quarzo d’argento, che gli fruttò un modesto profitto. Tuttavia, il suo sogno più grande era costruire un tunnel per drenare e ventilare l’acqua dalle miniere del Comstock Lode, facilitando l’estrazione dell’argento e eliminando la minaccia di inondazioni. Capace e ambizioso, seppe approfittare delle grandi opportunità della corsa all’oro per trasformare la sua visione in realtà. (Attualmente l’organizzazione The Friends of Sutro Tunnel sta lavorando per preservare questa parte significativa della storia mineraria del Nevada ripristinando il tunnel e il sito di Sutro. L’obiettivo del progetto è non solo preservare l’integrità storica del sito, ma anche renderlo sicuro e accessibile ai visitatori).

Per realizzare questo enorme progetto, Sutro dedicò 15 anni della sua vita, affrontando innumerevoli sfide. Fece pressione sul Congresso, convinse i minatori e lo Stato del Nevada a sostenerlo e ottenne finanziamenti da fonti europee. Combatté contro potenti avversari, tra cui la Banca della California. Nonostante le difficoltà, nel 1878 il tunnel fu completato. Nel 1880, Sutro vendette le sue azioni e divenne multimilionario. Poco dopo, le miniere si prosciugarono, rendendo il tunnel obsoleto, ma il suo successo era ormai cementato. La costruzione del tunnel migliorò significativamente le condizioni di lavoro dei minatori, riducendo i rischi per la loro salute e sicurezza. Questa combinazione di ingegnosità, benevolenza e altruismo caratterizzò il successivo lavoro di Sutro a San Francisco.

Come riporta il sito American Jerusalem, questo self-made man inarrestabile e autodidatta guardava alla città californiana con un misto di venerazione e lungimiranza. Vedeva nella città non solo il fulcro del futuro californiano, ma un faro per l’intera umanità. Scrisse:

«Ho le più entusiasmanti visioni per il futuro della California. Cresceremo in popolazione, commercio, civiltà, arti e scienze, fino a diventare il leader tra le nazioni. Credo fermamente che il clima tonificante della California favorisca non solo lo sviluppo fisico, ma anche quello mentale, creando individui dalle menti brillanti e dallo spirito liberale, capaci di promuovere e incoraggiare i migliori tratti dell’umanità. La California sarà densamente popolata, e la costa del Pacifico, da San Diego allo Stretto di Fuca, e le terre tra l’Oceano Pacifico e le montagne della Sierra Nevada, potranno sostenere, con il tempo, una popolazione di 30 milioni di persone, garantendo loro una vita prospera e benessere».

Durante la depressione della fine degli anni ’70 dell’Ottocento, il multimilionario acquistò una grande quantità di proprietà immobiliari a San Francisco. Le cronache raccontano di come a un certo punto detenesse un dodicesimo di San Francisco. Nel 1881, comprò 22 acri di terreno incolto ai margini della città, trasformandoli in Sutro Heights, un elaborato giardino pubblico. Quando Sutro Heights fu aperto al pubblico nel 1885, Sutro sostenne la costruzione di una nuova linea ferroviaria a vapore per rendere il parco accessibile a tutti i cittadini, non solo ai ricchi, a metà del costo di un biglietto della concorrenza. Modellò il terreno per esaltare la vista sull’oceano, arricchendo il giardino con foreste, aiuole ornate, statue e punti panoramici strategici.

 

 

Nel 1883, l’imprenditore acquistò la Cliff House, un ristorante malandato, e lo trasformò in un luogo accogliente per le famiglie. Dopo un incendio nel 1894, investì 75.000 dollari per ricostruirla in uno sfarzoso stile vittoriano.

I leggendari Bagni di Sutro

L’interesse di Sutro per la storia naturale e gli studi marini lo portò a concepire l’idea di una piscina oceanica, o acquario, tra le rocce a nord della Cliff House. Questo fu solo l’inizio del suo ambizioso progetto. Continuò ad espandere il suo complesso fronte oceano con lo sviluppo dei lussuosi e famosi Sutro Baths, che divennero rapidamente il più grande impianto natatorio coperto del mondo. Il 14 marzo 1896, finalmente, i Bagni di Sutro furono aperti al pubblico.

Con l’intento di fornire attività ricreative accessibili a tutti, indipendentemente dal ceto sociale, Sutro trasformò l’area precedentemente inutilizzata di Point Lobos a San Francisco in un fiorente complesso ricreativo. Questo comprendeva sei vasche di acqua salata e sorgiva di varie dimensioni, forme e temperature, offrendo esercizio e svago alla popolazione di San Francisco. Nonostante la loro posizione remota tra le dune aperte a ovest delle zone popolate della città, i bagni divennero incredibilmente popolari. L’ingresso costava solo venticinque centesimi, inclusi il noleggio del costume da bagno e dell’asciugamano. La vastità dello stabilimento balneare consentiva l’accesso simultaneo di fino a 10.000 persone, attratte da una vasta gamma di attività, tra cui scivoli, trampolini e altro ancora.

Ma la visione di Sutro non si fermava al semplice divertimento acquatico. Voleva offrire un’esperienza completa, educativa e ricreativa. All’ingresso principale, i visitatori potevano immergersi in reperti e manufatti di storia naturale provenienti da tutto il mondo, mentre gli amanti dell’arte potevano ammirare gallerie di intricate sculture, dipinti e arazzi tessuti a mano. Lo stabilimento ospitava regolarmente spettacoli dal vivo, inclusi concerti di band e mostre di talenti, e persino giostre installate sopra gli enormi serbatoi.

Con l’aggiunta dei Bagni Sutro come fermata ferroviaria, l’accessibilità aumentò ulteriormente, attirando visitatori da ogni parte. Diventò un’attrazione imperdibile per i curiosi, le famiglie e gli avventurieri lungo la costa.

Tuttavia, il destino dei Bagni fu tragico. Nel giugno 1966, la struttura bruciò completamente fino alle fondamenta, vittima di un incendio doloso. Ciò che rimane oggi sono solo muri di cemento, scale, passaggi e un tunnel con una profonda fessura al centro. Nonostante la fine prematura dei Bagni Sutro, il loro fondatore, Sutro, è ricordato anche come un pioniere dell’ambientalismo, impegnandosi per la protezione delle foche vicino a Point Lobos e facendo pressione sul Congresso per garantire la tutela dell’area.

Un amico del popolo

Progressista e rappresentante del partito populista, era amato dalla classe operaia per aver affrontato predatori finanziari agguerriti e senza scrupoli. Uno dei suoi avversari, lo definì «incorruttibile» e «un uomo pestifero e maledetto».

Sutro dichiarò: «Non credo nell’aristocrazia… L’aristocrazia della mente è l’unica che riconosco. Non importa se un uomo è povero o milionario, sono più sospettoso dei ricchi, poiché spesso perdono i sentimenti migliori che avevano da poveri».

Nel 1894, Sutro divenne il primo sindaco ebreo di una grande città americana. Il suo mandato fu ambizioso ma ostacolato da un consiglio dei supervisori poco collaborativo. Promosse il suffragio femminile e si oppose alla Southern Pacific Railroad.  Disse: «Cosa ho realizzato come Sindaco? Molto poco. Il Sindaco è poco più che un prestanome. Io sono sempre stato padrone della situazione; ho sempre avuto diversi uomini alle mie dipendenze e hanno fatto quello che avevo detto loro. Non potevo gestire i politici».

Dopo aver lasciato l’incarico, continuò a migliorare la città, piantando 40.000 alberi e donando terreni all’Università della California.

Adolph Sutro morì a San Francisco l’8 agosto 1898, lasciando un’eredità di strutture ricreative pubbliche di cui avrebbero continuato a beneficiare i cittadini per generazioni.

Alla sua morte, Mark Twain, suo grande amico, scrisse: «Vent’anni fa conoscevo bene Adolph Sutro… un personaggio raffinato, virile e bellissimo. E ho sempre trovato qualcosa di Sutro in tutti gli ebrei che da allora ho conosciuto personalmente».

 

La storia straordinaria di Adolph Heinrich Joseph Sutro, l’uomo che lavorava per il Bene della collettività, è quella di colui che non solo sognava in grande, ma che possedeva anche il pragmatismo e la determinazione necessari per realizzare i suoi sogni, un esempio di ingegno e perseveranza che merita di essere conosciuto ben oltre i confini americani.