Lo scrittore André Chouraqui è scomparso a Gerusalemme, poco prima di compiere 90 anni. Nato nell’allora Algeria francese, aveva studiato a Parigi diritto internazionale. Attivo partigiano aveva combattuto nella Resistenza, scegliendo dal 1958 Israele come sua patria delezione. Qui era stato consigliere di Ben Gurion (1959-1963), e poi vicesindaco di Gerusalemme (1965-1969).
Discendente di un’importante famiglia giudeo-spagnola, Chouraqui aveva saputo unire i suoi studi profani e religiosi in un felice connubio che lo aveva portato a ricercare le radici comuni che legano ebraismo, cristianesimo e islam. Era un uomo che credeva fermamente nell’amicizia fra i tre popoli monoteisti che vivono Israele e per questo lavorava. Poeta, passava dal francese, all’ebraico, all’arabo. Aveva tradotto e commentato, in francese, l’Antico Testamento e il Vangelo in un’edizione in 26 volumi. Aveva lavorato anche a una versione del Corano che doveva essere il faro per gli uomini di buona volontà ebrei, cristiani, musulmani disposti a gettarsi alle spalle l’odio e la guerra per riconoscersi come fratelli e quindi battersi insieme per donare un avvenire di gloria all’umanità intera. Per lui Israele, rinato nella sua Patria storica, doveva favorire l’Alleanza universale tra tutte le nazioni e le religioni del mondo.È scomparso senza che le sue profezie si siano avverate. Ancora.