Arrigo Levi, modenese di nascita, dopo sette anni ha lasciato la carica di consigliere per le relazioni esterne del presidente della Repubblica. Durante la guerra dei sei giorni era divenuto per le Comunità ebraiche il volto del telecronista televisivo più seguito per la sua diretta partecipazione emotiva allevento.
La sua famiglia aveva dovuto fuggire da Modena nel 1938 per rifugiarsi in Argentina. E infatti a Buenos Aires che Arrigo Levi compie i suoi studi universitari e inizia, nel 1943, la sua carriera di giornalista come direttore di Italia Libera. Rientra in Italia nel 1946 e, appena ventenne, dirige per due anni la Gazzetta di Modena. Passa poi alla stampa nazionale: Corriere dInformazione, Corriere della Sera, Il Giorno e La Stampa. Corrispondente da Londra e da Mosca, cura anche per il Times una rubrica di problemi internazionali.
Nella sua lunga carriera (oltre sessantanni di professione attiva) si occupa anche di televisione in veste di conduttore o di giornalista. Tra questi Tam Tam, Punto sette, Tivù tivù, I giorni dellinfanzia, Emozioni Tv, Gli archivi del Cremlino. Cera una volta la Russia.
Senza dubbio il pianeta Russia e i sei anni passati a Mosca come corrispondente allinizio degli anni Sessanta incidono profondamente nella sua cultura internazionale. Tra i suoi libri ricordiamo infatti Il potere in Russia, e poi, Viaggio tra gli economisti, Un’idea dell’Italia, Ipotesi sull’Italia, Tra Est e Ovest, Yitshak Rabin.
In questi ultimi sette anni è stato una discreta presenza accanto al presidente Ciampi, ritrovato in particolare al Quirinale durante le visite diventate quasi un appuntamento fisso per gli studenti vincitori del concorso sulla Shoah legato al Giorno della memoria, che il Ministero della Pubblica Istruzione porta avanti da alcuni anni insieme allUnione della Comunità Ebraiche Italiane (Ucei).