L’arte degenerata (secondo i nazisti), e l’uomo degenerato (secondo noi): iniziative in Italia e all’estero sui surrealisti messi al bando nella Germania degli anni ’30, e su Adolf Eichmann, processato 50 anni fa per crimini contro l’umanità dal Tribunale di Gerusalemme.
A Milano Arturo Schwarz, proprio oggi, 11 aprile, tiene una conferenza dedicata alla cosiddetta “arte degenerata”, cioè a quelle forme dell’arte contemporanea (per esempio surrealismo, espressionismo, dadaismo) che il nazismo condannò come contrarie ed estranee ai valori e alla tradizione ariana. Degenerati, secondo Goebbels, Hitler e i nazisti erano Pablo Picasso, George Grotz, Otto Dix, Oskar Kokoschka, Paul Klee, solo per citarne alcuni. Schwarz nell’incontro di stasera, che avrà inizio alle 21.00 nella sala Friedenthal del Benè Berith, si soffermerà in particolare sui surrealisti e sulla loro militanza politica nelle file del Partito comunista.
Di ben altra degenerazione fu “autore” invece Adolf Eichmann – la belva, come lo definì Sergio Minerbi in un saggio di qualche anno fa. Dopo le terribili rivelazioni dei giorni scorsi emerse dagli archivi dell’intelligence tedeschi, Berlino dedicata proprio ad Eichmann e al processo che 50 anni fa lo condannava a morte, la mostra “Facing Justice. Adolf Eichmann Trial”. La mostra si è aperta giovedì scorso al Topography of Terror Documentation Center, il nuovo centro studi eretto nei luoghi dove fra il 1933 e il 1945 ebbero sede le “istituzioni” naziste.
La seconda iniziativa dedicata ad Eichmann è invece quella del Museo Yad Vashem di Gerusalemme, che per ricordare i 50 anni del processo omonimo ha realizzato una sezione apposita del suo sito dal titolo “Marking 50 years since the Eichmann Trial“. Da queste pagine è pobbibile accedere e consultare varie tipologie di documenti: dalle fotografie e video-registrazioni delle varie fasi del processo, al minidocumentario con le interviste a tre testimoni – Gabriel Bach, Mickey Gilad e Israel Gutman – fino alle video-lectures di due storici della Shoah, Yaacov Lozowick e Daliah Ofer.