di Nathan Greppi
Passeggiando per le stradine di Endingen, piccolo villaggio nel nord della Svizzera, può stupire di vedere nella piazza principale un’enorme sinagoga invece di una chiesa. Ciò è dovuto al fatto che questo paese, assieme alla vicina Lengnau, è stato sino al 1866 l’unico luogo in tutta la confederazione elvetica dove gli ebrei avevano il permesso di vivere. Una storia che è stata recentemente riscoperta in un reportage realizzato dalla RSI, l’emittente televisiva della Svizzera Italiana, in una puntata del programma #MeraviglieDellaSvizzera.
Come spiega l’inviato della RSI Jonas Marti, “nel 1776 la Dieta Federale (assemblea che riuniva i delegati dei vari cantoni per prendere decisioni comuni, ndr) decide di segregare gli ebrei in due soli comuni: questo e Lengnau, […] una sorta di ghetto a cielo aperto.” La sinagoga è stata costruita a metà ‘800, ed è ancora oggi l’unico luogo di culto in tutto il villaggio.
Uscendo fa notare un’altra particolarità locale: Endingen è l’unico luogo in tutta Europa dove quasi tutte le case hanno una doppia porta. “Perché gli ebrei non potevano possedere niente, nemmeno una casa. Allora dovevano affittarla dai cristiani, ma c’era un problema: ebrei e cristiani non potevano vivere sotto lo stesso tetto.” Per aggirare il divieto, gli abitanti divisero le case in due parti, mettendo due porte per ogni casa.
Una convivenza difficile
La convivenza tra fedi diverse non fu facile: nel 1802, circa 800 contadini provenienti dalla campagna circostante si radunarono per le strade del villaggio per cacciare via gli ebrei; questi ultimi furono difesi dai loro vicini di casa cristiani, motivo per cui non ci fu nessun morto, solo feriti e saccheggi.
Il villaggio ospita anche il più antico cimitero ebraico svizzero, la cui costruzione risale al 1750: prima che venisse inaugurato, gli ebrei svizzeri erano costretti a seppellire i loro morti in un isolotto sul fiume Reno.
A metà ‘800 vivevano 1000 ebrei nel paese, la metà di tutta la popolazione, mentre oggi sono rimasti solo in 4: questo perché dopo che, nel 1866, hanno ottenuto la parità di diritti, quasi tutti sono emigrati in altre città svizzere o all’estero. Tra coloro che lasciarono Lengnau per andare in America, ad esempio, vi era Meyer Guggenheim, capostipite dell’omonima famiglia di imprenditori nella quale cui nacque la filantropa e magnate dell’arte Peggy Guggenheim.