La cava di Har Hotzvim (foto dell'Autorità per le antichità israeliana)

Gerusalemme, trovata cava che forniva materiale per le costruzioni nel periodo del Secondo Tempio

Personaggi e Storie

di Ilaria Ester Ramazzotti
È stato lo scavo di salvataggio, eseguito prima dell’inizio di un nuovo cantiere edile, a svelare l’esistenza di un’antica cava a Har Hotzvim, uno dei principali centri hi-tech di Gerusalemme, che in ebraico significa ‘collina dei cavatori’. La struttura risale al periodo del Secondo Tempio. Lo ha comunicato lo scorso 5 settembre l’Autorità israeliana per le Antichità e la notizia è stata riportata dal Jerusalem Post.

Nel I secolo a.C., fino alla distruzione della città per mano dei romani, a Gerusalemme erano in fermento significativi lavori edili. La città era in trasformazione. Il Tempio fu ampliato e furono realizzati diversi grandi edifici e infrastrutture. “I progetti di costruzione su larga scala nell’antica Gerusalemme, come il Monte del Tempio, richiedevano una grande quantità di materiali edili e anche la capacità di organizzare e di coordinare l’estrazione e il trasporto di migliaia di blocchi da costruzione – ha spiegato Moran Hagbi, direttore degli scavi dell’Autorità israeliana per le Antichità”. “Nella cava sono stati scoperti elementi costitutivi delle ​​varie fasi del lavoro di vangatura – ha aggiunto -. Ad esempio, dei grandi blocchi cubici di pietra [che erano] in procinto di essere staccati dal substrato roccioso prima di essere caricati e trasportati nella città antica”. “Per noi archeologi, questa cava rappresenta un’opportunità d’oro – ha poi sottolineato Hagbi al Jerusalem Post -: poiché alcune delle pietre furono lasciate in situ in questo modo, possiamo replicare le antiche tecnologie e sperimentarle, ricreando le procedure con cui venivano estratte le pietre da costruzione”.

“In modo simbolico, l’attuale boom dello sviluppo di Gerusalemme ci offre l’opportunità di fare scavi archeologici e ricercare i grandi progetti di costruzione nell’antica Gerusalemme – ha affermato a riguardo il direttore generale dell’Autorità israeliana per le Antichità Eli Eskozido -. Prima di iniziare un qualsiasi progetto di sviluppo a Gerusalemme, i nostri archeologi sono chiamati a scavare ed esaminare ogni eventuale antico ritrovamento per il bene delle generazioni future”.

Il sito della cava a Har Hotzvim è stato oggi scoperto solo in parte, poiché secondo gli studiosi sarebbe due o tre volte più grande dei 600 metri quadrati che sono stati riportati alla luce.

(Fonte foto: Biblioteca nazionale di Israele)