Il giovane pianista Kevin Chen suona l’inno israeliano al Carnegie Hall di New York

Personaggi e Storie

di Pietro Baragiola

A soli 18 anni, il pianista Kevin Chen è riuscito a sorprendere e commuovere il pubblico dello storico Carnegie Hall di New York esibendosi con un brano non previsto dalla sua scaletta: Hatikvah, l’inno nazionale israeliano.

Il concerto si è tenuto giovedì 19 ottobre e il suo filmato è stato condiviso sull’account ufficiale X di Israele che ha ringraziato il pianista, spiegando che con questo gesto stava “rendendo omaggio alle vittime israeliane uccise e a quelle tenute in ostaggio da Hamas”.

Nonostante la sua giovane età, Chen è già un talento affermato della musica classica con una serie di vittorie straordinarie alle spalle: negli ultimi 12 mesi è stato il vincitore del 76° Concours de Genève e del prestigioso Concorso Magistrale Internazionale di Pianoforte Arthur Rubinstein tenutosi a Tel Aviv.

“È meraviglioso il modo in cui riesce a concentrarsi su un brano” ha affermato J. Marilyn Engle, docente all’Università di Calgary e insegnante di pianoforte di Chen. “La musica si può imparare ma è tutta un’altra cosa prepararla al livello necessario per competizioni di questo calibro. Conosco solo una parola per descrivere Kevin in maniera adeguata: fenomeno”.

 

Il talento di Kevin Chen

Nato a Calgary, in Canada, da una famiglia di origine cinese, Kevin si è appassionato alla musica classica quando aveva 7 anni, età in cui ha vinto il primo posto al Canadian Music Competition e fece il suo debutto orchestrale con l’Abbotsford Youth Orchestra.

A soli 8 anni mostrava già un’intelligenza superiore alla media, riuscendo a risolvere il complicatissimo cubo di Rubik in 44 secondi e diventando il più giovane canadese ad ottenere il massimo dei voti all’esame ARCT Performer del Royal Conservatory of Music. Quello stesso anno la CBC lo inserì nella lista dei “30 migliori musicisti classici canadesi sotto i 30 anni”.

Per affinare le sue abilità Kevin proseguì gli studi all’Università di Calgary, seguendo gli insegnamenti di diversi professionisti del settore come J. Marilyn Engle, Alessio Bax e Minoo Sohn e diventando presto un compositore prolifico: ha scritto quattro sinfonie per orchestra e diversi concerti per pianoforte, molti dei quali sono stati commissionati ed eseguiti.

Negli anni vinse numerose competizioni come il Concorso pianistico internazionale Hilton Head nel 2019, il Concorso pianistico internazionale Mozart nel 2020 e divenne il più giovane musicista della storia a vincere il Concorso pianistico internazionale Franz Liszt nel 2021. L’ultima vittoria al Concours de Genève nel novembre 2022 gli diede la spinta necessaria per partecipare ad una delle competizioni più selettive e rinomate del mondo della musica: il Concorso Magistrale Internazionale di Pianoforte Arthur Rubinstein.

 

Il Concorso Arthur Rubinstein

Istituito nel 1974, il concorso prende il nome dal Maestro Arthur Rubinstein, noto compositore e pianista polacco-americano, ed è rivolto ai giovani prodigi del mondo del pianoforte.

La vittoria del Rubinstein ha lanciato molte importanti carriere come quella di Emanuel Ax, Janina Fialkowska, Seong-Jin Cho e di noti pianisti come Daniil Trifonov e Khatia Buniatshvili.

Questa competizione si svolge ogni tre anni a Tel Aviv e il girone finale è diviso in tre categorie: concerto classico, musica da camera e grande concerto. La sua 17° edizione, conclusa lo scorso 1° aprile, ha visto la vittoria del pianista Kevin Chen che, per l’occasione, ha eseguito il Concerto n.27 in si bemolle maggiore di Mozart (per il concerto classico), il Trio in la minore per pianoforte, clarinetto e violoncello di Brahms (per la musica da camera) e il Concerto n.1 in si bemolle di Tchaikovsky (per il grande concerto): brani completamente diversi da quelli suonati a Ginevra.

“È molto impegnativo preparare il materiale per queste competizioni e il concorso di Ginevra è terminato all’inizio di novembre” ha raccontato Engle. “Non abbiamo mai avuto più di qualche mese per preparare tutto il programma e questa è la riprova che Kevin, da solo, ha già un repertorio musicale incredibilmente vasto”.

Secondo il Jerusalem Post l’edizione di quest’anno ha visto la partecipazione di 36 concorrenti tra i 18 e i 32 anni, provenienti da 18 paesi diversi. La vittoria di Kevin è stata annunciata sui social dalla pianista canadese Janina Fialkowska, ex vincitrice del Rubinstein e ora membro della giuria.

“Mi sento incredibilmente fortunato, onorato e felice. Anche il semplice essere qui a Tel Aviv per la competizione è un vero privilegio e aver reso bene ed essere stato apprezzato è un sogno che si avvera” ha spiegato Kevin dopo aver vinto il premio. Il pianista ha raccontato che ciò che lo motiva a partecipare a nuove sfide è l’esperienza di suonare e comporre musiche con orchestre diverse davanti ad un pubblico sempre nuovo. Questo spirito d’iniziativa l’ha portato ad esibirsi con l’Orchestra Filarmonica di Israele, l’Orchestra Sinfonica di Gerusalemme e la Camerata di Israele, imparando molti brani dello Stato Ebraico come il celebre Hatikvah.

 

L’Hatikvah

Scritto dall’ebreo galiziano Naftali Herz Himber nel 1877 con il titolo Tikvatenu (Nostra speranza), il testo originale era sotto forma di poesia e composto da nove strofe intervallate da un ritornello (nell’inno si cantano solo la prima strofa e il ritornello).

La melodia fu adattata nel 1888 da Samuel Cohen, esprimendo la speranza del popolo ebraico di tornare un giorno nella terra dei propri avi, come profetizzato nella Bibbia. Nonostante divenne l’inno nazionale de facto con la costituzione dello Stato d’Israele nel 1948, fu solo nel novembre 2004 che il parlamento israeliano lo riconobbe ufficialmente, approvando una modifica alla Legge Fondamentale Bandiera e Stemma dello Stato ora chiamata Bandiera, Stemma dello Stato ed Inno Nazionale.

 

Testo ebraico                     Traduzione in Italiano

כָל עוד בלבב פנימה                 Finché dentro il cuore,

נפש יהודי הומייה,                   l’Anima Ebraica anela

 

ולפאֲתי מזרח קדימה                e verso l’oriente lontano,

עין לציון צופייה;                    un occhio guarda a Sion,

עוד לא אבדה תקותנו,              non è ancora persa la nostra speranza,

התקווה בת שנות אלפיים,         la speranza due volte millenaria,

להיות עם חופשי בארצנו           di essere un popolo libero nella nostra terra,

ארץ ציון וירושלים.                 la terra di Sion e Gerusalemme.

להיות עם חופשי בארצנו           di essere un popolo libero nella nostra terra,

ארץ ציון וירושלים.                 la terra di Sion a Gerusalemme.