Venerdi 18 febbraio usce finalmente anche nelle sale italiane “Black Swan – Il cigno nero”, il film di Aron Aronofsky che vede protagonista assoluta Natalie Portman. Ballerina dalla doppia personalità, cigno bianco e cigno nero, la Portman, per questa interpretazione, ha già vinto il Golden Globe ed è candidata all’Oscar come miglior attrice protagonista.
Israeliana di nascita, americana d’adozione, danzatrice classica sin dall’infanzia, la Portman sembra aver trovato nella ballerina il ruolo che più di altri forse, esprime e sintetizza la sua carriera e personalità – in punta di piedi, discreta, ma sempre in primo piano, sempre elegante, anche nelle parti più difficili e trasgressive. A cominciare dalla indimenticabile Mathilda, in “Léon” di Luc Besson; fino all’intensa Alice/Jane di “Closer” e alla recente, brevissima (e discussa) interpretazione per il progetto Fourteen Actors Acting del NYT Magazine.
Dai tempi di “Léon”, nel 1993, quando aveva appena 12 anni, Natalie Portman ha interpretato quasi 40 film, sempre con registi di primissimo piano – da Tim Burton, a Woody Allen, George Lucas, Milos Forman, Kenneth Branagh, solo per citarne alcuni.
La Portman tuttavia rivela la sua bravura ed intelligenza non solo sul set (e di recente anche dietro la macchina da presa, con il cortissimo Eve, presentato ed applaudito all’ultima mostra del Cinema di Venezia), ma anche fuori. Laureata in psicologia ad Harvard, ambasciatrice ONU per l’infanzia, la Portman è impegnata anche nelle attività per il microprestito della Foundation for International Community Assistance presieduta dalla regina Rania di Giordania, a sostegno delle donne delle aree disagiate del mondo.
Insomma, una donna dal duplice volto – americana ma legata alle sue origini israeliane ed ebraiche (come in Free zone di Amos Gitai, o nel recente “New York, I love you”, dove interpreta il ruolo di una donna d’affari ebrea ortodossa), capace di volteggiare sul palco e fuori dal palco, ma sempre da protagonista, un pò come l’Odile/Odette di “Black Swan”.