Il film di Ruggero Gabbai su Liliana Segre distribuito da Lucky Red in 200 sale in tutta Italia
Dopo la presentazione al Teatro Dal Verme, ecco le impressioni di due insegnanti che hanno assistito alla Prima:
La visione del film per me è stata fondamentale per cogliere il dramma esistenziale e umano di una bambina che viene sottratta in modo tragico ai suoi affetti, alla sua vita. Da essere umano, da insegnante mi chiedo come sia stato possibile che l’umanità non potesse più definirsi tale, che l’orrore non sia stato impedito, annientato. Non riesco a rispondere, non posso immaginare che l’indifferenza e il disprezzo per la vita umana abbiano consentito ad altri esseri umani di diventare complici di una mostruosità implacabile, silente e assurda.
NON DIMENTICARE significa fermarsi a riflettere, mettersi in discussione e impedire che accada ancora.
È questo il messaggio da trasmettere, soprattutto ai giovani. Questo ci insegna Liliana con il suo tragico vissuto: non può, non deve mai più prevalere l’odio, l’indifferenza.
Liliana, nella sua immensa umanità permette di mettere in gioco noi stessi, le nostre vite così lontane da tale orrore. Ringrazio il regista per avermi dato l’opportunità di identificarmi in quella bambina, piccola e immensamente grande, in un mondo dove il trionfo del nichilismo e l’assoluta follia hanno prevalso in modo orribile e spietato su un umanesimo ormai annientato.
Sofia Frisone Docente Scuola Primaria Moscati
Istituto Comprensivo Via Linneo, Milano
Da quando ho iniziato negli anni ’90 a seguire i corsi di formazione per docenti offerti da diversi enti per affrontare in classe l’argomento della Shoah, ho sempre stimato Liliana Segre come la più adatta a parlare della sua esperienza ai ragazzi, persino ai bambini delle classi Quinte della scuola Primaria. Le sue testimonianze sono sempre state sensibili ma dirette e i contenuti efficaci a trasmettere quel coinvolgimento necessario per comprendere la gravità dell’accaduto e, al tempo stesso, l’urgenza di fare Memoria. L’ho incontrata e l’ho udita numerose volte: la sua esperienza unica ad ogni incontro suscitava riflessioni diverse ponendo l’accento su aspetti molteplici e sempre riconducibili ad una realtà che, se non vissuta con attenzione, può ripetersi ancora oggi. Quando ho saputo del film fatto dal regista Ruggero Gabbai, ho subito pensato che avrei potuto avere la possibilità di scoprire, ancora una volta, aspetti profondi e magari familiari, intimi. Così è stato. La visione del film Liliana mi ha appassionato perché ha messo in rilievo, attraverso la testimonianza della sua discesa verso l’inferno, la sua personalità retta, così forte e determinata, che le ha permesso di sopravvivere alla sua esperienza e che le ha poi permesso di trovare un suo ruolo nella vita, avere una famiglia e una sua discendenza. Penso che ci volesse un film così per mostrare questo aspetto, necessario per rendere Liliana vicina a noi, di esempio concreto, al fine di non avere, tra qualche anno, solo un pallido ricordo di una testimonianza legata ad un periodo storico passato, ma di avere un valido sussidio educativo da poter condividere e da cui trarre esempio.
MarinaPaola Mariano
Docente scuola Primaria IC “Via Linneo” 20145 Milano