Lo sapevate che?… l’origine yiddish di Bella ciao!

Personaggi e Storie

di Ilaria Myr

Bella ciao, il canto dedicato alla Resistenza con origini yiddish

È il canto popolare italiano per eccellenza dedicato alla Resistenza italiana attiva contro l’esercito “invasore” della Germania nazista, anche se è ormai assodato che, nella forma che oggi tutti conosciamo, Bella ciao non fu mai cantata dai partigiani e non è presente in nessun documento anteriore agli anni 1950. Sulle sue origini sono molte le ipotesi: c’è chi la fa risalire ai canti popolari dell’epoca, e in particolare alla canzone Bella ciao delle mondine piemontesi che fu registrata dalla cantante Giovanna Daffini nel 1962. Quello che è certo è che Bella ciao fa il suo ingresso sulla scena pubblica nel 1964 al Festival dei Due Mondi di Spoleto.

Nel 2006 però un ritrovamento casuale porta alla luce l’ipotesi di un legame di Bella ciao con il mondo yiddish: il toscano Fausto Giovannardi, in un negozio di dischi di Parigi acquista un cd dal titolo “Klezmer. Yiddish swing music”, che contiene un brano dal titolo Koilen, composto nel 1919. “Come poi sia arrivato in Italia – dichiara Giovanardi in un’intervista – non è dato sapere. Forse l’ha portato un emigrante italiano tornato dagli Stati Uniti”.

Grazie all’aiuto di tanti docenti inglesi e americani, scopre che il brano ha origini yiddish e inizialmente sostiene che Mishka Ziganoff fosse un ebreo originario dell’est Europa, probabilmente russo, e la canzone Koilen una versione della canzone yiddish Dus Zekele Koilen, “una piccola borsa di carbone”. Dopo varie ricerche, però, Giovannardi scopre la verità su Mishka Tsiganoff: non era un ebreo russo, ma un fisarmonicista zingaro cristiano, nato a Odessa ed emigrato nei primi del ‘900 negli Stati Uniti, che aprì un ristorante a New York: parlava correttamente l’Yiddish e lavorava come musicista klezmer.

Da allora cosa è diventata Bella ciao lo sappiamo tutti: canto simbolo di libertà e resistenza, ripresa anche dalla nota serie tv La casa di carta, vive tutt’oggi come canzone cantata a perenne memoria del movimento partigiano italiano.