di Redazione
Dal prezioso scrigno degli inediti di Mario Castelnuovo-Tedesco, custoditi alla Library of Congress di Washington, rivedono la luce tre gioielli musicali: Tre duetti di Shakespeare per soprano, tenore e pianoforte op. 97, la Suite 508 per viola e pianoforte op. 170 n. 21,“Greeting Cards”, e il Secondo quartetto d’archi op. 139. Sono i nuovi titoli della Mario Castelnuovo-Tedesco Collection, la collana monografica pubblicata dalle Edizioni Curci in collaborazione con CIDIM-Comitato Nazionale Italiano Musica a cura di Angelo Gilardino.
I Tre duetti di Shakespeare per soprano, tenore e pianoforte op. 97 del 1937 si aggiungono idealmente al grande ciclo per voce e pianoforte intitolato The Passionate Pilgrim: 33 Shakespeare Songs op. 24, arricchendolo con un apporto originalissimo che, pur appartenendo al genere della musica vocale da camera, offre saporosi spunti di carattere teatrale.
Scritto nel 1948, il Secondo quartetto op. 139 riflette con toccante immediatezza i contrastanti affetti di Castelnuovo-Tedesco che, rientrato per la prima volta in Italia dopo essere emigrato negli Stati Uniti nel 1939, rivede la sua amata Firenze e la campagna toscana. Dopo averli trovati mutati, li rievoca con la sua musica capace di fondere perfettamente la melodia, l’armonia e il contrappunto.
Nella Suite 508 per viola e pianoforte op. 170 n. 21 (del 1960) il compositore, adoperando i meccanismi di collegamento tra le note musicali e l’alfabeto inglese, dà vita a sette brani pieni di brio, eleganza, humor e lirismo. Fa parte della più ampia serie di “Greeting Cards”, composte per diversi strumenti. I brani di questa Suite sono dedicati ai colleghi del Michigan State University in cui il compositore è stato Distinguished Visiting Professor nel 1959.
Chi era Mario Castelnuovo-Tedesco
Di origini ebraiche, Mario Castelnuovo-Tedesco (Firenze, 3 aprile 1895 – Beverly Hills, California 16 marzo 1968) fu costretto nel 1939 a lasciare l’Italia a seguito dell’adozione delle leggi razziali. Si trasferì negli Stati Uniti, in California, dove il suo immenso talento venne messo a frutto dalla nascente industria cinematografica di Hollywood. Scrisse musica da film e formò decine di musicisti tra cui celebri autori di colonne sonore quali John Williams ed Henry Mancini. Questo impegno non lo distolse però dal comporre la musica che più amava: in tutto oltre 200 numeri d’opera, tra musica per il teatro, sinfonica, vocale e da camera. Tra gli interpreti, alcuni leggendari virtuosi che si annoverano tra i suoi amici e ammiratori, come Andrés Segovia, Jasha Heifetz, Arturo Toscanini, Walter Gieseking e Gregor Piatigorsky.
Le celebrazioni per il cinquantenario della sua morte nel 2018 hanno preso il via a gennaio a Palazzo Montecitorio, a Roma, con il conferimento del Premio del Presidente della Repubblica Italiana e della Medaglia della Camera dei Deputati alla memoria del maestro, in occasione della presentazione della sua prima biografia: Un fiorentino a Beverly Hills, firmata da Angelo Gilardino, pubblicata dalle Edizioni Curci in collaborazione con CIDIM-Comitato Nazionale Italiano Musica e con il fattivo sostegno della nipote del compositore Diana Castelnuovo-Tedesco.
Creata con l’obiettivo di pubblicare gli inediti del compositore conservati alla Library of Congress di Washington, la Mario Castelnuovo-Tedesco Collection è curata sempre da Gilardino, insigne musicologo, legato al compositore e alla sua famiglia da un profondo legame di stima e di amicizia.
I volumi attualmente disponibili sono: Le storie di Giuseppe per pianoforte op. 178; Ballade per violino e pianoforte op. 107; Concerto n. 3 per violino e pianoforte op. 102; Due Sonate per tromba e pianoforte op. 179; Secondo quintetto “Ricordi della campagna toscana op. 155; Sonata per violino e violoncello op. 148; Sonetti di Shakespeare op. 125; Trio d’archi per violino, viola e violoncello op. 145; L’importanza di esser Franco, opera da camera su testo di Oscar Wilde; Secondo quartetto d’archi op. 139; Suite 508 “Greeting Cards” per viola e pianoforte op. 170 n. 21; Tre duetti di Shakespeare per soprano, tenore e pianoforte op. 97; Terzo quartetto d’archi “Casa al dono” op. 203.
Queste prime edizioni hanno reso finalmente disponibili agli interpreti opere ingiustamente dimenticate e hanno contribuito in maniera decisiva alla crescente ondata di interesse nei confronti della musica di Castelnuovo-Tedesco. In tutta Italia e nel mondo si rincorrono ormai le esecuzioni dal vivo e le registrazioni discografiche, che comprendono anche alcune “prime” assolute.
La collana monografica comprende anche Caro Mario: prima edizione a stampa delle lettere che il leggendario chitarrista spagnolo Andrés Segovia scrisse al compositore, del quale eseguì alcuni celebri capolavori dedicati alle sei corde.