di Roberto Zadik
Chi ideò il leggendario “Festival di Woodstock”? A realizzarlo il produttore Michael Lang e la sua equipe di ebrei newyorchesi; è morto l’8 gennaio, a 77 anni.
Manifesto dell’era hippie americana, apice artistico del periodo delicato e musicalmente fertilissimo di passaggio dagli idealisti anni ’60 ai tormentati anni ’70, organizzato nel pieno della Guerra del Vietnam, il Festival di Woodstock ha segnato un’epoca passando alla storia come uno dei principali raduni giovanili di tutti i tempi.
Raccontato dallo straordinario documentario del 1970 Woodstock Tre giorni di pace e musica, della durata di oltre tre ore, diretto dal regista Michael Wadleigh, e che vantava nel ruolo del montatore il futuro regista Martin Scorsese, il Festival riunì le infuocate performance di icone come lo scatenato chitarrista e cantautore di Seattle Jimi Hendrix e la cantante blues texana Janis Joplin (morti entrambi l’anno successivo, a soli 27 anni) e band come gli Who e i Santana.
Ma chi c’era dietro a questa imponente iniziativa? Uno dei principali artefici dell’evento, durato dal 15 al 18 agosto 1969, fu il produttore musicale ebreo americano Michael Lang, all’epoca 24enne, scomparso sabato 8 gennaio, a 77 anni a causa di una rara forma tumorale. La notizia ha attraversato il web, ma pochi hanno raccontato come Woodstock sia stata opera di un’equipe di ebrei newyorchesi.
Come ha messo in luce il sito Jewish Telegraphic Agency, nell’entourage di Woodstock c’erano diversi membri di origine ebraica mitteleuropea, non solo il produttore Lang ma anche il promoter Artie Kornfeld e il businessman Joel Rosenman, il proprietario terriero Max Yasgur e il titolare dell’hotel nelle vicinanze dell’area del Festiva, Elliot Tiber.
Tutti loro furono impegnati in un’impresa a dir poco epica, anche perché erano previsti 5.000 giovani ma ne arrivarono 400.000, molti dei quali alloggiarono nella fattoria di Yasgur. Notevole il lavoro non solo organizzativo in cui furono impegnati Lang e la sua squadra ma anche l’accurata selezione delle migliori band del periodo, dai Crosby, Stills, Nash and Young ai Creedence Clearwater Revival, mentre i Doors stavano vivendo uno dei periodi peggiori della loro carriera, in seguito al disastroso concerto di Miami in cui il loro leader Jim Morrison fu accusato di vari reati.
Ma qual’era l’identità ebraica di Lang? Nel libro La strada per Woodstock raccontò di aver ereditato il talento imprenditoriale dai suoi genitori, che gestivano un piccolo negozio. Fin da giovane coltivò le proprie abilità gestionali, amministrando le prime attività con i soldi regalatigli al suo Bar Mitzvà, imparando da suo padre “ad essere autosufficiente” e a affrontare le difficoltà con determinazione. Nel 1968 iniziò la sua carriera nell’organizzazione dei eventi musicali, occupandosi del Miami Pop Festival e iniziando a pensare al futuro Festival di Woodstock. Divenne un grintoso promotore di concerti e iniziò a pianificare i tre giorni musicali che avrebbero lasciato un segno indelebile nella storia americana e internazionale. Negli anni successivi, l’infaticabile Lang si occupò sempre di concerti, restando legato costantemente al mito di Woodstock con varie riedizioni del concerto, nel 1994, nel 1999 e avviando un progetto mai realizzato di un raduno commemorativo per il 2019 in occasione del mezzo secolo dal leggendario evento.
Molto emozionante il ricordo del sito Forward.com da parte dell’amico e correligionario Abbe Aronson. Nel suo omaggio, Lang viene ricordato come “un amico affettuoso e gentile, un vero uomo d’affari” ma anche simpatico buongustaio, amante della cucina ebraica askenazita delle sue origini. Ricordando i bei momenti trascorsi assieme, Aronson rievoca quando assieme preparavano il pane dello Shabbat, la challah, la saporita carne di manzo grigliata, i flanken e i latkes, tipiche specialità del quartiere ebraico newyorchese del Lower East Side e del mondo ebraico dell’Europa centro-orientale, a cui Lang era molto legato. Un patrimonio identitario presente e nascosto, segnato fortemente dal cibo e dall’attaccamento del produttore Lang alle proprie tradizioni famigliari.