Lo scrittore israeliano Aharon Appelfeld

Addio ad Aharon Appelfeld, testimone dell’orrore della Shoah

Personaggi e Storie

di Redazione
Durante la notte del 3 gennaio è morto a Gerusalemme, all’età di 85 anni lo scrittore israeliano Aharon Appelfeld, che aveva narrato nei suoi libri la Shoah.

Nato nel 1932 a Czernowitz, Bucovina, fu deportato insieme al padre in un campo di concentramento in Transnistria, dal quale fuggì, nascondendosi per i successivi tre anni nelle foreste e si unì all’Armata Rossa dove prestò servizio come cuoco. Durante la seconda guerra mondiale Appelfeld perse nei lager la madre e i nonni.

Alla fine della guerra raggiunse l’Italia e da qui si imbarcò nel 1946, per approdare in Palestina, a quel tempo sotto mandato britannico. Laureatosi all’Università di Gerusalemme in letteratura, ha poi insegnato letteratura ebraica all’Università Ben Gurion del Negev a Beer Sheva. Nonostante abbia appreso l’ebraico tardi nella sua vita, Appelfeld è diventato uno dei più importanti scrittori israeliani del XX secolo.

Appelfeld ha insegnato letteratura ebraica all’università Ben Gurion a Be’er Sheva’ ed è stato membro dell’American Academy of Arts and Sciences.

I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo in 28 lingue. In Italia Guanda ha pubblicato Badenheim 1939, Storia di una vita, Paesaggio con bambina, Un’intera vita, L’amore, d’improvviso, Il ragazzo che voleva dormire, Fiori nelle tenebre, Una bambina da un altro mondo, Oltre la disperazione, Il partigiano Edmond e Giorni luminosi. Tra i suoi libri anche Una bambina da un altro mondo (Feltrinelli) e Notte dopo notte (Giuntina).

Per le sue opere ha ricevuto numerosi premi tra cui il Premio Israele, il Premio Mèdicis in Francia e il Premio Napoli in Italia.

(Fonte foto:  huffingtonpost.it)