di Roberto Zadik
Una star geniale ma sorniona e sfuggente come il 77enne Bob Dylan, notoriamente refrattario alle interviste e in grado di resistere perfino al conferimento di un Premio Nobel, ora è protagonista di un avvincente manuale fotografico. Pubblicato da un marchio pregiato come la casa editrice Skira, il volume “Dylan/ Schatzberg” (55 euro, 262 pp) è un’opera imperdibile non solo per i suoi fan ma per gli appassionati di musica e cultura. Immagini di grande efficacia, primi piani avvincenti e un “pezzo di storia” che raccoglie istantanee scattate dal bravo fotografo e regista Jerry Schatzberg con il volto del cantautore al massimo del suo splendore creativo nel 1966 ai tempi del capolavoro “Blonde on Blonde” e di classici come “Just like a woman” o “Like a Rolling Stone”.
L’autore del catalogo, Schatzberg, è un personaggio interessante e versatile che, oltre a Bob Dylan, immortalò leggende del rock come i Beatles, Jimi Hendrix e i Rolling Stones, Andy Warhol pittore e produttore musicale e amico intimo di Lou Reed e celebrità di vari ambiti, dalla politica con Fidel Castro e Ted Kennedy al cinema con Polanski o Steve McQueen, per poi darsi al cinema registrando grandi successi anche in questo campo.
Immagini e musica si fondono fra le pagine di questo testo di cui prevedibilmente hanno parlato diversi siti italiani e internazionali. Ma quali sono le peculiarità di queste immagini? Esse testimoniano con grande efficacia veri e propri momenti di vita di uno scatenato Dylan 25enne e alla scoperta del mondo dopo le sue fughe dalla nativa cittadina del Minnesota in cui nacque il 24 maggio 1941 da famiglia ebraica askenazita di ascendenze ucraine e lituane e con una nonna paterna turca. Egli viene “immortalato” da questi scatti nei due anni, dal 1965 ai tempi di “Mr Tambourine Man” a album capolavoro come “Blonde on Blonde” del 1966 (sua la bellissima foto di copertina) o “Highway 61 Revisited”. Come si vede nel sito di www.gqmagazine.co.uk ci sono alcune immagini molto espressive di quel periodo che segnò il passaggio dalla musica folk dei suoi maestri e amici Johnny Cash e Woody Guthrie agli scatenati ritmi dell’era hippie quando strinse amicizia con John Lennon e altre rockstar. Alcuni esempi di queste foto? Dylan che suona la sua celebre armonica a bocca in sala prove o al Festival di Newport del 1965 l’anno prima di sconvolgere i suoi fan passando bruscamente dal folk al rock imbraccia la sua chitarra tappandosi gli occhi.
Ma come si sono incontrati questi due grandi creativi ebrei americani Schatzberg e Dylan? Il 91enne Schatzberg fotografo e regista ebreo newyorchese aveva 38 anni quando incontrò Dylan nel 1965. Però “l’avevo solo sentito nominare ed ero occupato in altre cose mentre due miei amici continuavano a parlarmene” come disse sul sito www.therake.com. I due si videro prima nello studio di Dylan assieme al giornalista Al Aronowitz e alla moglie di Dylan,Sara e poi alla festa per la modella inglese Denise Charles. Ne nacque subito una grande amicizia fra i due come racconta anche il sito di Billboard e il feeling fu immediato, cosa molto rara per il complicato e permaloso Dylan noto per il suo carattere difficile. Schatzberg ha spiegato che “il fatto che io e sua moglie Sara ci conoscessimo e che lei continuasse a parlarmi di lui facilitò la nostra intesa” ricordando quei giorni con nostalgia e trasporto. “Quando mi vide mi abbracciò come un vecchio amico e voleva provare tutto sperimentare. Avevamo un ottimo rapporto” ha sottolineato in un articolo apparso sul sito Avenue Magazine. Successivamente Dylan continuò a cantare atmosfere e situazioni dell’America rivelandosi un talento indiscusso della musica cantautoriale di tutti i tempi.
Schatzberg dopo una luminosa carriera fotografica pubblicando su autorevoli riviste, da Vogue a Esquire, le sue immagini, come Kubrick passò dalla fotografia al cinema negli anni ’70. Egli si affermò non solo con capolavori come “Lo spaventapasseri” con un immenso Al Pacino con cui vinse la Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 1973 ma negli anni’80 con la trasposizione del romanzo “L’amico ritrovato” tratto dal testo del grande autore ebreo tedesco Fred Uhlman con la sceneggiatura di un altro talento come il drammaturgo ebreo inglese Harold Pinter,. La trama del film uscito nel 1989 narra l’amicizia fra un ragazzo ebreo Hans e Konradin un aristocratico nella Germania nazista. Famoso non solo per il suo lavoro ma anche per la relazione che lo legò all’attrice Faye Dunaway, Schatzberg in questo volume e nel suo lavoro dietro l’obbiettivo ha rivelato straordinarie abilità fotografiche e intuitive con queste immagini che sanno coinvolgere e catturare l’attenzione dello spettatore a più di mezzo secolo dalla loro realizzazione.