di Jonathan Misrachi
Giovedì 6 marzo sarà la quarta “Giornata europea dei Giusti”, una festività proclamata dal Parlamento Europeo per onorare i Giusti della storia e dei nostri tempi e celebrare le loro gesta. Gabriele Nissim, presidente Gariwo – la foresta dei Giusti ha promosso negli anni numerose iniziative: convegni, manifestazioni, spettacoli e mostre che da Milano stanno avendo un notevole impatto nazionale e internazionale, come racconta egli stesso al Bollettino: “In più di 50 città italiane si terrà la Giornata dei Giusti; inoltre è stato inaugurato da poco un Giardino dei Giusti ad Agrigento nel cuore della Valle dei Templi, anche Roma sta per celebrare la nascita di un Giardino nel cuore di Villa Pamphili; queste per citarne due. Anche nello scenario internazionale ci saranno eventi molto significativi come a Varsavia, nel museo ebraico che si trova dentro all’ex Ghetto, e a Praga, una città particolare poiché si affronterà il tema dei migranti mischiato a quello dei profughi ebrei del ‘900″.
Una dimostrazione dell’impatto internazionale che questa idea sta avendo la noteremo nei prossimi giorni, quando verrà annunciato dal Ministero degli Esteri e da Gariwo la creazione di un nuovo giardino a Tunisi, il primo paese arabo nella storia che accoglierà questo tipo di progetto.
“Per la Giornata europea dei Giusti 2016 abbiamo scelto come tema per la cerimonia al Monte Stella, che quest’anno eccezionalmente si terrà l’8 marzo, ‘La resistenza morale e civile delle donne per la propria dignità, patrimonio universale’. Il nostro principio sostanziale è che la battaglia delle donne per l’umanità, e la battaglia delle donne per le donne – afferma Nissim – è un patrimonio dell’umanità e una battaglia per tutta la civiltà. Quest’anno celebreremo donne come Adima Bashir, che denunciò le violenze subite durante la sua infanzia e continua a farlo, Solita Adizaneh, che venne venduta dai genitori e lei, tramite la musica rap e il web (in questo caso youtube) trovò il modo per esprimersi e diffondere il proprio messaggio di protesta diventando un punto di riferimento per tutte le donne afghane che credono in questa lotta. Poi c’è Vian Dakhil, che denunciò l’ISIS rivolgendo un appello per gli Yazidi intrappolati nei monti del Sinjar. Flavia Agnes, avvocatessa indiana attiva nella lotta per i diritti delle donne di ogni ceto e religione, Azucena Villaflor che osò sfidare la morte invocando verità e giustizia per i “desaparecidos” e infine Felicia Impastato, madre di Peppino, che divenne simbolo della lotta contro la mafia dopo la morte del figlio”. Tutte donne, coraggiose attiviste, che riconobbero le ingiustizie e cercarono di combatterle per regalare agli altri un mondo migliore.
I tre giorni dedicati alla Giornata Europea dei Giusti cominceranno domenica 6 Marzo con eventi in cui si realizzeranno diverse iniziative fra cui un Convegno sulle “conquiste e le sconfitte nella legislazione sulla condizione femminile nel mondo” (per cui è ancora possibile prenotare il proprio posto) e un concerto (già in sovraprenotazione), entrambe in Sala Alessi – Palazzo Marino).
In un periodo storico in cui il fenomeno dell’integralismo religioso sta assumendo dimensioni enormi, essere un giusto e difendere l’umanità è un gesto fondamentale, come dice Gabriele Nissim: “Chi si oppone al terrorismo, è un giusto del nostro tempo. Allo stesso tempo, è un Giusto chi accoglie i migranti. L’Europa non può lasciarsi prendere da una forma d’egoismo che ha già avuto in condizioni simili durante la Shoah, quando i profughi ebrei venivano lasciati soli dopo esser fuggiti dalla Germania o dall’Europa dell’Est. Mi auguro che in questa giornata, ogni scuola e istituzione compia un gesto che ricordi i giusti locali o quelli del nostro tempo. Mi piace ricordare cosa è successo al Memoriale della Shoah quando hanno ospitato i migranti, o anche quello che fece la Comunità di Sant’Egidio, o la Guardia Costiera Italiana. Ci sono i Giusti di ieri e i Giusti di oggi, oggi celebriamo le donne che resistono alle ingiustizie e agli integralismi”.
Gabriele Nissim e la sua associazione sono in prima linea nella difesa dei musulmani che lottano per la propria libertà, come visto nelle scorse cerimonie, quella dedicata a Khaled Al Assaad fra tutte. Nonostante questo, racconta il presidente di Gariwo in conclusione: “Quando ricordammo a Milano Khaled Al Assaad ci furono polemiche poiché qualcuno avrebbe addirittura rischiato la vita per aver celebrato una cerimonia con degli ebrei. Credo comunque che il mondo ebraico debba lottare assieme ai musulmani per la tutela dei loro diritti anche se non è facile sviluppare questo tipo di relazioni, essendoci pregiudizi e condizionamenti anche nel nostro progetto”.
Jonathan Misrachi @jonnyMisra