Nuovi linguaggi per studiare la Shoah: al via un percorso inedito

Personaggi e Storie

di Ilaria Myr

Il futuro della Memoria: puntare su formazione  e didattica. Queste le priorità per l’Associazione Figli della Shoah. Grazie anche a una nuova piattaforma online. Intervista a Daniela Dana Tedeschi, presidente della Associazione

«La voce dei Testimoni si sta affievolendo, e veicolare ai giovani i temi della memoria sarà sempre più difficile nel futuro. Diventa quindi necessario trovare modalità e linguaggi efficaci per continuare nella trasmissione di quello che è stata la Shoah e di ciò che essa può insegnarci. Questa è oggi la priorità assoluta per tutti gli istituti che si occupano della trasmissione della Memoria». Sono parole lucide e senza filtri quelle con cui Daniela Dana Tedeschi, presidente dell’Associazione Figli della Shoah, illustra a Bet Magazine-Mosaico le sfide del fare Memoria: insistere sullo studio in classe della Storia, attenendosi a fonti documentate per combattere la banalizzazione della Shoah, in un momento in cui odio, intolleranza e antisemitismo hanno raggiunto livelli preoccupanti e in cui diventa ancora più fondamentale lavorare su questi temi, soprattutto nelle scuole. È ciò che fanno da anni i Figli della Shoah con seminari e viaggi di studio per docenti e attività didattiche per studenti, ed è ciò che implementeranno nel prossimo futuro.
Questi due anni di pandemia hanno avuto un forte impatto sulla programmazione delle attività e, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non in negativo, anzi. «Abbiamo subito veicolato le nostre attività formative per insegnanti sul web – spiega Dana Tedeschi – e devo ammettere che il riscontro è stato incredibilmente positivo. Gli insegnanti di tutta Italia hanno risposto con entusiasmo alle nostre attività, rivelando un enorme bisogno di stimoli di riflessione, nonostante le difficoltà anche logistiche imposte dal nuovo regime scolastico dato dalla pandemia. La risposta è stata veramente incoraggiante. La rete ha dato la possibilità di aggiornamento e formazione a tutti gli insegnanti italiani, anche a coloro che vivono in regioni lontane dai maggiori centri museali e di documentazione della Shoah. I docenti sono estremamente grati per queste opportunità, che rilasciano crediti validi ai fini dell’obbligo formativo, e permettono loro di rimanere aggiornati sulle più recenti linee guida per una corretta didattica della Shoah. Approfondire questi temi con la partecipazione di storici e pedagogisti nazionali e internazionali contribuisce anche ad affrontare alcuni temi di scottante attualità, come l’intolleranza e il linguaggio di odio, che vanno a integrare l’insegnamento».
Testimonia questo notevole interesse il fatto che ad oggi l’Associazione Figli della Shoah organizza circa 8 seminari di formazione all’anno dedicati ai vari ordini scolastici.

Memoriale della Shoah di Milano
L’attività di formazione online, del tutto gratuita, è cresciuta a tale punto che l’Associazione ha dovuto abbandonare il servizio di prenotazione delle visite guidate per le scolaresche al Memoriale della Shoah di Milano, che gestiva fino a qualche mese fa, per concentrarsi nel rispondere alle numerose richieste di formazione che arrivano a livello nazionale. È rimasto invariato invece l’apporto dell’Associazione alla sezione didattica del Memoriale, tramite proposte di corsi di formazione per le guide e per i docenti.
La promozione delle visite guidate per le scolaresche rimane una priorità per l’Associazione, che dalla fondazione del Memoriale si è adoperata in tutti modi per dare il suo contributo alla valorizzazione e alla conoscenza a livello nazionale di questo sito della Memoria nelle scuole italiane.
Inoltre, la collaborazione all’organizzazione di eventi dedicati alla cittadinanza rimane un elemento imprescindibile nella programmazione dell’Associazione.

Una piattaforma interattiva
Dalla crescita della formazione online nasce l’idea di cambiare completamente l’offerta formativa, trasformando il sito dell’Associazione in piattaforma multimediale di formazione, dove offrire materiali, approfondimenti e anche proposte di lezioni e interventi online nelle classi, oltre alla possibilità di visualizzare le mostre itineranti dell’Associazione e scaricare il kit didattico. La piattaforma, che sarà pronta nei prossimi mesi e si implementerà nel tempo, ha anche l’obiettivo di dare visibilità ai progetti delle istituzioni che sono importanti punti di riferimento in Italia e all’estero, tra cui il Memoriale della Shoah di Milano, il Museo della Shoah di Roma e il Comitato Pietre d’Inciampo, delle quali l’Associazione è fra soci fondatori, oltre alle altre realtà impegnate su questi temi: l’Istituto Yad Vashem, il Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, il Meis, l’Ucei, con il concorso ‘I giovani ricordano la Shoah’, e l’Osservatorio Antisemitismo della Fondazione Cdec. Inoltre, verrà dato particolare risalto alle interviste dei sopravvissuti italiani realizzate dalla Shoah Visual History Foundation, disponibili oggi su sito dell’Archivio di Stato. «Il nostro obiettivo è quello di offrire ai docenti che ci seguono una panoramica sulle migliori fonti ed iniziative didattiche oggi disponibili, oltre i confini ideologici e territoriali, perché l’obiettivo comune di tutte le realtà di questo settore è tramandare la memoria», aggiunge Dana Tedeschi.
La piattaforma sarà strutturata intorno a due grandi ambiti: la formazione degli insegnanti, dove si terranno seminari e corsi, e la didattica, con l’offerta di strumenti didattici anche nuovi, vicini al mondo dei ragazzi, quindi video, podcast e altri da sviluppare. Eventi e collaborazioni con realtà culturali nazionali completeranno l’offerta del nuovo sito.
Appena la pandemia lo permetterà, poi, riprenderanno i viaggi di formazione a Yad Vashem e verranno proposti dei nuovi nei luoghi della memoria, soprattutto in Italia, alla Risiera di San Sabba e a Fossoli. «Vogliamo sensibilizzare i docenti italiani sui luoghi della Memoria esistenti in Italia».

Shoah e Israele: miti da sfatare
Parlare da molti anni di Shoah ai docenti ha rilevato una mancanza di conoscenza del rapporto fra sionismo, la Shoah e la nascita dello Stato di Israele; per questo a febbraio partirà un corso organizzato dall’Associazione tenuto dallo storico Claudio Vercelli che ha l’obiettivo di fare chiarezza sul tema sfatando anche alcuni miti e false convinzioni. Il corso di formazione dedicato ai docenti italiani, di ogni ordine e grado, si incentrerà principalmente sulla storia della nascita del sionismo, così come sui processi di emancipazione che coinvolsero l’ebraismo europeo dalla fine dell’Ottocento in poi, al pari della sua evoluzione culturale e politica offrendo una ricostruzione di quadro, sia di ordine storico, geografico non meno che giuridico e politico. Nel corso delle lezioni verranno esaminare le varie fasi di questo percorso, le sue connessioni con la tragedia della Shoah e della distruzione dell’ebraismo europeo fino ad arrivare alla nascita dello Stato d’Israele nel 1948. Una parte restante sarà dedicata al dibattito in corso su questi temi. Il corso di formazione, articolato in dieci lezioni di 120 minuti l’una, sarà strutturato in modo da soddisfare le esigenze di formazione e di aggiornamento dei docenti, offrendo al tempo stesso spunti e materiale didattico per il lavoro in classe. Durante il corso si seguiranno due binari paralleli di riflessione e intervento: la formazione del docente e il riversamento di tali competenze nel lavoro quotidiano in aula. «Questa iniziativa è la prima di molte che realizzeremo per dare il nostro contributo alla lotta contro l’antisemitismo e il linguaggio dell’odio seguendo le indicazioni della nostra presidente onoraria Liliana Segre, a capo della commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza», conclude Daniela Dana Tedeschi.

 

Foto in alto: opera di Sabina Schkolnik Saad, pittrice italo israeliana, nata a Milano e allieva della Scuola ebraica negli anni ‘50 e ‘60, poi del liceo artistico di Brera. Stella Gialla è una serie di circa 90 lavori, in tecniche differenti. 46 di queste opere saranno esposte al Museo della Permanente di Milano dal 17 gennaio al 6 febbraio 2022. La mostra fa parte di un progetto ideato da Sara Montani che coinvolge 250 allievi del liceo artistico di Brera e del liceo Primo Levi di San Donato Milanese.