Le grotte di Qumran

Perché così tanti Rotoli furono depositati a Qumran? Dall’Università Ben Gurion una nuova tesi

Personaggi e Storie

di Ilaria Ester Ramazzotti
Perché così tanti Rotoli furono anticamente collocati nelle grotte della regione di Qumran, vicino al Mar Morto? Un nuovo studio dell’Università Ben Gurion del Negev, condotto sul già noto Documento di Damasco, potrebbe rispondere alla domanda e risolvere il mistero. Ne parla il Times of Israel del 28 settembre scorso.

Ritrovato della genizah della sinagoga Ben Ezra del Cairo nel XIX secolo, il Documento di Damasco è un antico scritto di circa mille anni correlato alla comunità degli Esseni. Alcuni frammenti di una copia di questo scritto sono stati altresì ritrovati proprio nelle grotte di Qumran (il Documento di Damasco è infatti considerato parte dei manoscritti non biblici di Qumran), ma solo i manoscritti del Cairo sono in molte parti completi e di vitale importanza per la ricostruzione del suo testo, che contiene una serie di norme e regole.

Secondo l’archeologo Daniel Vainstub e il suo team di ricercatori dell’Università Ben Gurion, il Documento di Damasco dimostra che Qumran fu il luogo di una annuale cerimonia chiamata ‘patto del Rinnovamento’. Per adempiere alle relative celebrazioni, i membri dell’antica e mistica setta ebraica degli Esseni, provenienti dalle città di tutta la Terra d’Israele, si riunivano nella zona di Qumran ogni anno nel mese ebraico di Sivan, lo stesso mese della festa di Shavuot. Un versetto contenuto nel manoscritto recita a questo proposito che: “Tutti [gli abitanti] dei campi si raduneranno nel terzo mese e malediranno chiunque devii a destra [o a sinistra dalla] Torah”.

“La mia teoria è anche coerente con il fatto che i rotoli non provenissero necessariamente da Qumran – sottolinea Vainstub -, ma che furono piuttosto portati nelle grotte da tutto il Paese e lasciati là, nel corso dei decenni”. Così, ha osservato Live Science, “molti degli stessi Rotoli del Mar Morto potrebbero essere stati scritti dalle comunità essene di tutto il Paese e [successivamente] portati a Qumran per l’annuale celebrazione, per poterli studiare e conservati là”.

“Sostengo che il Documento di Damasco contenga lo statuto o la norma che regolava tale riunione annuale – ha detto Vainstub a WordsSideKick.com lo scorso 27 settembre -; nessuno se ne era accorto prima di me”. E le caratteristiche geografiche peculiari dell’area di Qumran la renderebbero lo scenario ideale per un simile raduno. “Il sito di Qumran, con le sue strutture, grotte e superfici, concorda con le evidenze [relative alla] riunione annuale che emergono dai rotoli”, scrive Vainstub su Religions, precisando che “alcune dozzine di residenti permanenti di Qumran dovevano ospitare molte centinaia di persone una volta all’anno, in numero sempre crescente”. Per questo le strutture scavate a Qumran furono modellate in quel modo.

La tesi si collega anche al ritrovamento di una dispensa piena di vasi abbastanza grandi da servire migliaia di pellegrini, ma anche alle grandi dimensioni dei numerosi bagni rituali del sito, che erano una parte essenziale del culto ebraico. Allo stesso modo, si spiegherebbe il mistero della grande terrazza all’aperto di Qumran, conosciuta come la ‘spianata meridionale’, che sarebbe stata una grande zona pranzo all’aperto, dotata di un recinto per separarla dal vicino cimitero.