La musica di Aldo Finzi, nato a Milano nel 1897 da una famiglia ebraica mantovana, è ormai eseguita in tutto il mondo, e ovunque riceve ampi consensi. Rimane ignota di lui solo un’unica composizione, un’opera lirica inedita che nessuno ha mai ascoltato: “La Serenata al vento”. Un grande progetto internazionale la mette oggi in scena, il 1° dicembre, presso il Teatro Gaetano Donizetti di Bergamo.
“La Serenata al vento” è stata composta da Aldo Finzi nel 1931. È una commedia di costume giocosa, scritta su libretto in tre atti di Carlo Veneziani, che ha tratti maliziosi e divertenti, dove la satira garbata si sposa all’arguzia pungente.
Presentata, nel 1937, ad un concorso indetto dalla Scala di Milano per un’opera prima, viene giudicata vincitrice; ma la promulgazione delle leggi razziali non consente l’annuncio ufficiale della vittoria di un compositore ebreo. Così il concorso viene dichiarato deserto e annullato. Un duro colpo per Aldo Finzi; le leggi razziali fasciste gli tolgono il diritto di far eseguire la sua musica, ma la sua vena artistica rimane comunque intatta. Per sopravvivere è costretto a lavorare sotto prestanome.
Ma che cos’è “La Serenata al vento”? La vicenda ruota attorno ad una misteriosa serenata, che la voce di uno sconosciuto – dietro le quinte – canta nel cuore della notte. Dal canto scaturisce tutta la comicità della trama: tre protagonisti si attribuiscono la paternità della serenata e, tra vicende buffe e intrighi amorosi, si sviluppa la commedia in costume con il colpo di scena finale.
Oggi, il desiderio di compiere un gesto concreto, riparatore, nei confronti del Maestro e della sua opera, che è anche un tributo simbolico a tutti gli artisti che non hanno potuto esprimersi per ragioni razziali, è alla base del progetto che ha riportato in vita la “La Serenata al vento”.
Due parole d’ordine sono il filo conduttore dell’iniziativa: integrazione e interazione. Prima di tutto tra due grandi città, Milano e Gerusalemme; poi, tra musicisti di lunga esperienza con i giovani coinvolti nella realizzazione di scenografie, costumi, gioielli. E integrazione e interazione anche tra affermati cantanti lirici e i ragazzi che ricoprono il ruolo di comparse sul palcoscenico di Bergamo. La realizzazione delle scenografie e dei costumi è a cura dei ragazzi della Scuola di Teatro “HaMartef” d’Israele. Il progetto è curato e coordinato dal direttore d’orchestra Diego Montrone, con la regia di Otello Cenci e realizzato con Jerusalem Foundation e la Galdus di Milano. Ente promotore è la Regione Lombardia.
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