di Ilaria Ester Ramazzotti
Squisita e preziosa spezia, ingrediente fondamentale di tante profumate prelibatezze, si pensava che provenisse dal Sud America e che fosse successivamente stata introdotta nella nostra parte del globo. Invece la vaniglia, o meglio, l’orchidea dai gustosi bacelli tanto usati in cucina, è sorta in Terra d’Israele molti secoli prima della scoperta delle Americhe. La prova l’ha trovata un team di archeologi guidato dal Israel Finkelstein dell’Università di Tel Aviv, studiando una sepoltura cananea dell’età del bronzo a Megiddo.
Analizzando il contenuto dell’antica camera tombale, probabilmente appartenuta a una ricca o regale famiglia cananea, gli studiosi hanno confermato la presenza dei bacelli di vaniglia, conservatisi su alcune brocche facenti parte delle offerte funerarie.
I primi scavi di questa camera mortuaria, parte nel sito archeologico di Megiddo, risalgono al 2016. L’anno scorso, l’archeologa Melissa Cradic aveva dichiarato al Times of Israel che “l’incredibile stato di conservazione della tomba offre un’opportunità importante per uno studio scientifico e completo dell’antica popolazione e delle sue pratiche funerarie. Stiamo studiando dieta e salute, mobilità e migrazione, DNA antico, residui organici, ambiente e questioni di identità, usando i resti osteologici e materiali”.
Adesso è possibile studiare altresì la storia della nobile spezia della vaniglia, protagonista di ricette gustose e di ricchi scambi commerciali nel corso della sua lunga storia. Di fatto oggi riscritta da capo.