Il luglio di questanno ha segnato i 350 anni dalla scomunica del filosofo Baruch Spinoza da parte della sinagoga portoghese di Amsterdam, ma dati gli avvenimenti che hanno caratterizzato questa nostra estate lanniversario è passato un po in secondo piano. Tuttavia, secondo il punto di vista di una delle massime autorità in fatto di studi spinoziani, lamericana Rebecca Goldstein, la vita e il pensiero del filosofo hanno il potere di illuminare gli eventi di oggi che al momento paiono di così difficile comprensione e soluzione.
La famiglia di Benedictus de Spinosa, noto anche col nome di Bento de Espinosa (1634-1677), era giunta in Olanda dalla Spagna o dal Portogallo per sfuggire allInquisizione, nonostante la conversione forzata imposta agli ebrei della penisola iberica.
Quando la scomunica lo raggiunse, Spinoza aveva solo 23 anni e da allora, escluso dalla comunità, visse modestamente guadagnandosi la vita come tornitore di lenti, mestiere che allora offriva una qualche prospettiva date le nuove scoperte permesse dai telescopi.
I suoi correligionari ebrei lo avevano sconfessato per le sue idee, così come lEuropa cristiana per molto tempo dopo la sua morte (avvenuta a soli 43 anni), diffamandolo e accusandolo di ateismo e di ogni malvagità. Secondo Bertrand Russel invece, Spinoza è il più degno di amore tra i grandi filosofi. Egli affermava che nessun gruppo o religione poteva sostenere di essere assolutamente sicuro della parzialità del Creatore verso la propria fede. Per cui dedicò tutta la vita a studiare le intolleranze religiose le cui conclusioni sono di sconcertante attualità.
Contro questa tendenza che è in tutti noi non cè altra difesa che la incessante applicazione della ragione: la ragione ci deve salvare dallautocompiacimento che ci induce a credere che siamo al centro delluniverso e che ci sia stata assegnata – siamo ebrei, cristiani o musulmani una posizione privilegiata nella storia del mondo.
La sua fede nella ragione come sola nostra speranza e redenzione è il nucleo del suo sistema, e le sue conseguenze si estendono e arrivano a toccare molti ambiti, fra cui quello politico. Ognuno di noi ha ricevuto in retaggio la ragione ed è nostro diritto, nonché nostra responsabilità, esercitarla. Delegare questa facoltà ad altri, ad autorità statuali o religiose, è unopzione né razionale né etica. Questo spiega perché per Spinoza la democrazia è la più alta forma di governo perché solo essa può preservare e fare valere i diritti dellindividuo.
Egli sosteneva inoltre che un governo che impedisce lo sviluppo delle scienze sovverte i fondamenti stessi della sua legittimazione che è quella di garantirci la sicurezza fisica affinché possiamo realizzare il nostro pieno potenziale. Ed è anche per questo che lottò contro linfluenza dei religiosi nel governo: unamministrazione pervasa di religione è intrinsecamente instabile in quanto per sua natura deve fare valere la propria versione della sua verità contro tutte le altre.
Il suo tentativo di dedurre tutto dai principi primi – ossia senza basarsi sullosservazione empirica che sembra oggi utopisticamente impraticabile ebbe una parte importante nella storia dello spirito: i suoi scritti, messi al bando e condannati dallEuropa cristiana, ma continuamente letti e discussi, non furono senza influenza nellaudace esperimento di un governo razionale che diede origine alla costituzione degli Stati Uniti e alla sua Dichiarazione di Indipendenza. Che riecheggia le idee spinoziane di tolleranza, libertà e democrazia.