“DALLA SOFFERENZA ALLA GIOIA”
Storie di ebrei libici che sono dovuti scappare dalla loro terra
Ne parliamo assieme a tanti ospiti che hanno una storia comune da raccontare,
da rivivere e da far vivere ai propri figli
che quelle storie le hanno vissute in prima persona o ricevute dai racconti dei propri genitori.
Ricco mizè e cena tripolina!
Giovedì 1/12, a partire dalle 19, al Tempio Noam in Via Montecuccoli 27
Il milione di profughi di cui nessuno parla: gli ebrei fuggiti dai Paesi Arabi
Il 30 novembre si celebra la Giornata mondiale della commemorazione dell’Esodo e dell’espulsione degli ebrei dai paesi Arabi e dall’Iran.
Perché il 30 novembre?
Il 29 novembre 1947 l’Assemblea generale dell’ONU approva il piano di spartizione della Palestina. Dall’indomani in quasi tutti i Paesi arabi cominciano le violenze contro le comunità ebraiche locali.
Agli atti di violenza si aggiungono le leggi discriminatorie e il nazionalismo arabo. In Egitto, in Iran e Iraq gli ebrei sono vittime di discriminazione giuridica, di sequestri e di spoliazioni economiche.
Un’oppressione amministrativa e un’emarginazione sociale che ha costretto gli ebrei a lasciare i Paesi senza beni e risorse alla volta di Israele, Europa e Stati Uniti.
Per questo la Knesset ha deciso di celebrare questa giornata di commemorazione.
Una sorte simile è capitata dall’inizio degli anni ’60 agli ebrei provenienti da Algeria,Tunisia e Libia, che hanno dovuto abbandonare i propri beni e le proprie attività quando è salito al potere l’indipendentismo musulmano.
In totale si conta che circa 1 milione di ebrei sia andato via dai Paesi arabi, di cui circa 650.000 sono immigrati in Israele fra il 1948 e il 1962.
Una minoranza a volte tollerata, spesso vessata e perseguitata
Gli ebrei nel mondo arabo, per secoli, hanno rappresentato un’importante minoranza, una consistente parte del mondo sefardita e orientale ma la loro spesso dolorosa e complessa storia è rimasta completamente sconosciuta per troppo tempo. Consegnata all’oblio e al silenzio, dimenticata o parzialmente modificata e descritta all’esterno come un rapporto di pacifica convivenza, essa è stata riscoperta solo recentemente, grazie a libri importanti come Gli ebrei del mondo arabo. L’argomento proibito (Giuntina) dello storico e intellettuale ebreo marocchino naturalizzato francese Georges Bensoussan, o come il saggio di Vittorio Robiati Bendaud La stella e la mezzaluna. Breve storia degli ebrei nei domini dell’Islām (Guerini e Associati).
La storia degli ebrei arabi è molto complessa e segnata da varie oscillazioni, a seconda dei Paesi, delle epoche e dei governi. Spesso perseguitati, convertiti a forza all’Islam, considerati cittadini di seconda categoria (i Dhimmi, sottomessi), anche se ci sono stati periodi di relativa tranquillità.
Non si parla mai abbastanza del destino degli ebrei dei Paesi Arabi, del loro esodo silenzioso. Un milione di ebrei fuggiti abbandonando tutto, perseguitati nel mondo arabo durante buona parte del XX secolo, gli “ebrei perduti del Mediterraneo”, la millenaria civiltà giudeo-araba cancellata in pochi decenni, un’ecatombe oscurata da quella certamente più drammatica della Shoah e degli ebrei d’Europa, ma che resta tuttavia una pagina criminale della storia ebraica contemporanea.