di A. B.
Trotzky conquista Israele? L’esercito israeliano sposa la rivoluzione? C’era da chiederselo, il 1° maggio, quando centinaia di israeliani si sono affollati in un locale di Tel Aviv dove, su iniziativa della radio militare israeliana, è stata organizzata una serata in onore del filosofo e rivoluzionario russo, Leon Trotzky.
Mentre gli altoparlanti emettavano musica blues alternata con inni rivoluzionari russi e le cameriere riempivano boccali di birra, sugli schermi sono passate immagini di archivio del teorico dalla Rivoluzione Permanente: dalla ascesa politica nella Russia dell’inizio del secolo scorso fino all’esilio in Messico e alla morte per mano di un sicario stalinista, nel 1940.
Composta da giornalisti professionisti e da soldati di leva, la radio militare israeliana dipende dal Ministero della difesa, ma spesso si consente espressioni di irriverente anti-conformismo. Ieri, all’ingresso del locale, si sono visti così militari in divisa che esponevano spille rosse di sapore rivoluzionario, davanti alle locandine con il volto di Trotzky stampate per l’occasione dalla rivista delle forze armate israeliane, Ba-Mahanè.
Per due ore – trasmesse in diretta in tutto il Paese – professori universitari, cantanti folk e attori si sono avvicendati per rievocare la figura del rivoluzionario, nato in una famiglia della borghesia ebraica con il nome di Aryeh Ben-David Bronstein.
Passo dopo passo è stato ricostruito il suo mito: dalla massacrante fuga da un campo di detenzione in Siberia (1907) fino all’assunzione del comando dell’Armata Rossa. E poi ancora, dopo l’esilio, la sua strenua denuncia ideologica dello stalinismo. Si è così appreso che, mentre si trovava in Messico, Trotzky incontrò l’esponente laburista Bebe Edelson che gli suggerì, invano, di trasferirsi a Tel Aviv, allora sotto Mandato britannico.
In realtà in Israele, il trotzkismo non è mai approdato: fatta eccezione per l’inizio degli anni Settanta, quando sulla scia delle rivolte studentesche in Europa si organizzò il piccolo gruppo rivoluzionario, Mazpen, che tuttavia risulta essersi definitivamente sciolto. Improbabile dunque che la serata, organizzata dall’estroso, geniale giornalista-divulgatore Eran Sabag avrà un impatto diretto sulla vita politica in Israele. Il comandante della radio militare, il giornalista politico Yaron Dekel, ha detto che nessuno ha avanzato la minima obiezione per la serata su Trotzky. Poi, citando Platone, ha aggiunto: “c’è un’unica cosa negativa: ed è l’ignoranza! E c’è un’unica cosa positiva: la conoscenza!”. La sua emittente organizzerà dunque altre serate analoghe in futuro, ha assicurato, mentre la radio chiudeva l’evento sulle note di “Bandiera Rossa” e “Bella Ciao”.