Un documento mostra il ruolo del finanziere ebreo Haym Salomon nella Rivoluzione americana

Personaggi e Storie

di Michael Soncin
È l’unica pagina sopravvissuta che conosciamo del libro di James Madison. Il prezioso documento, che attesta le spese della Virginia durante il Congresso continentale del 1780, contiene i contributi di Haym Salomon alla Rivoluzione americana.

Il documento redatto da Madison vede Salomon, un ebreo sefardita arrivato nel 1775 in America dalla Polonia, come principale finanziatore della Guerra d’indipendenza americana. Le stime parlano di una donazione di circa 600.000 dollari, che oggi equivalgono a circa 23 milioni di dollari.

Valutata 50.000 dollari, quella pagina ora è disponibile sul mercato, dopo essere stata esposta per 10 anni al Weitzman National Museum of American Jewish History. Il prezioso pezzo attualmente appartiene alla Raab Collection, casa rinomata a livello internazionale per la vendita di importanti documenti storici. A decidere se il documento rimarrà o meno disponibile per l’esposizione al pubblico sarà lo stesso acquirente.

«Gli ebrei dell’America alle sue origini erano forti patrioti e combattevano per la libertà insieme ai loro amici e vicini cristiani. Ciò significava che i nostri Padri Fondatori avevano amici, sostenitori e alleati ebrei all’alba della nostra nazione. Questo documento lo dimostra in modo vivido». Ad affermarlo, in una nota riporta dal Jerusalem Post è Nathan Raab, presidente della collezione.

Salomon si era unito nel 1775 al Sons of Liberty e l’anno dopo gli inglesi viene arrestato dagli inglesi  con l’accusa di essere una spia di George Washington. Nuovamente arrestato nel 1788 con tanto di condanna a morte, sembra sia riuscito a corrompere il suo carceriere e fuggire a Filadelfia, continuando a fare il suo lavoro di broker e prestando importanti somme di denaro a importanti personaggi come Madison, che è poi divenuto il IV presidente degli Stati Uniti.

Salomon scompare nel 1785 a 44 anni, due anni dopo che il  trattato che ha messo fine alla guerra. Per ottenere un riconoscimento, all’altezza del ruolo che la sua figura ha avuto, abbiamo dovuto aspettare quasi un secolo. Nel 1927, in coincidenza con il 150° compleanno del Paese, un gruppo di immigrati ebrei avevano proposto di costruire una statua in suo onore, ma la proposta era stata rifiutata perché c’era chi l’aveva considerato un semplice mercenario e non un vero credente della causa americana. Infine, dopo le lotte interne tra ebrei polacchi e tedeschi che hanno finito per mettere in secondo piano una sua commemorazione, negli anni ’30 a Chicago è stato eretto un suo monumento, grazie al sostegno della popolazione a maggioranza di origine polacca. Questo ha permesso la riconferma positiva del suo operato e della sua persona.

Salomon è stato anche uno dei fondatori e tra i principali finanziatori di Mikveh Israel, una sinagoga di Filadelfia oggi ancora in attività, conosciuta anche come «La Sinagoga della Rivoluzione Americana».

Fonte foto: raabcollection.com