Una piccola preghiera per Burt Bacharach, in ricordo del suo “lato ebraico silenzioso” e del suo legame con Israele

Personaggi e Storie

di Roberto Zadik

Subito dopo la sua scomparsa, il web è stato invaso da omaggi a questo grande della musica e questo è normale, quasi scontato. Infatti, il leggendario musicista e compositore ebreo americano Burt Bacharach, scomparso mercoledì 8 febbraio a 94 anni, è stato uno dei più grandi compositori pop del Novecento.
Raffinato e romantico egli è passato alla storia come acclamato autore di brani immortali come Say a little prayer for you, portata al successo da Aretha Franklin e Rain Keeps fallin on my head colonna sonora della commedia western Butch Cassidy. Tuttavia, in tutta questa fiumana di elogi, non si è parlato assolutamente delle sue radici ebraiche; infatti, il compositore era estremamente  riservato riguardo a questo particolare che egli, come altri personaggi del mondo dello spettacolo Usa, tendeva a nascondere.
Ma che “tipo” di ebreo era Burt Bacharach? A questo proposito, un interessante articolo sul sito israellycool.com spiega alcuni dettagli inediti. Nato il 12 maggio 1928 a Kansas City ma cresciuto a New York, in una agiata e colta famiglia ebraica di origine tedesca, figlio di Bert, rinomato giornalista e di Irma Freeman artista, fin da piccolo, stimolato dalla passione materna per la musica cominciò a suonare il pianoforte, crescendo nel terrore dell’antisemitismo. Una volta, a questo proposito, disse “sono cresciuto con coetanei non ebrei con cui giocavo a pallone e c’era molto pregiudizio sugli ebrei; questo quando sei bambino ti sconvolge. Non volevo che nessuno sapesse che fossi ebreo“.
La collaborazione con Hal David
Successivamente, durante la sua lunga e fortunata carriera, il suo incontro decisivo fu quello col paroliere e correligionario Hal David, di famiglia ebraica austriaca,  con cui collaborò fra gli anni ’60 e i ’70, componendo pezzi musicali per una serie di artisti di primo piano, dalla già citata Aretha Franklin fino alla straordinaria cantante Dionne Warwick; per quest’ultima  compose due capolavori come Dont make me over e Walk on By.
Bacarach fu parte anche del successo di band, celebri negli anni ’60, come I Carpenters e del vocalist grintoso Tom Jones. Compositore estremamente prolifico, ha scritto oltre 500 canzoni descrivendo, con umiltà e sottile ironia, il proprio talento parlando di sé come “uno che cerca di aver a che fare con la melodia”. Descritto come elegante nei modi e distaccato, dotato di un notevole magnetismo e molto irrequieto sentimentalmente, si sposò quattro volte; la sua moglie più celebre fu l’attrice Angie Dickinson ed ebbe quattro figli una dei quali, Nikki, si suicidò a soli 40 anni nel 2007.

L’artista nutriva un forte e insospettabile legame con Israele; sempre il sito israellycool.com, ricorda la sua emozione quando a trentadue anni, nel 1960, ci andò assieme all’attrice tedesca Marlene Dietrich, nota oppositrice del nazismo e sua amica, tornandoci nel 2013 durante una tourneè internazionale. A questo proposito egli disse “sono molto emozionato di essere in Israele, per me è molto importante essere qui. Era qualcosa che volevamo fare in questo tour”.

 

Burt Bacharach e Dionne Warwick 1987 (© The Hollywood Archive|ipa-agency.net)

Pur essendo cresciuto come ebreo non praticante, in una famiglia totalmente laica, la sua collaborazione con David e i suoi viaggi in Israele rivelano una identità ebraica nascosta ma, in qualche modo, presente. Molto apprezzato nel mondo dello spettacolo internazionale, dopo la sua scomparsa per cause naturali, molte star l’hanno ricordato. Come riporta il sito The Guardian, molto dispiaciuta della sua scomparsa la cantante Dionne Warwick, la sua collaborazione più duratura, che ha detto “è stato come perdere un membro di famiglia”.

 

Foto in alto: Burt Bacharach (Copyright: CC BY-NC-ND 4.0)