di Paolo Castellano
Ne avevamo letto la descrizione nei testi sacri, e ora arriva la conferma da parte degli archeologi israeliani dell’esistenza dei tessuti viola indossati nell’epoca biblica dagli alti esponenti della società di allora. Il 2 febbraio, l’Autorità israeliana per le Antichità ha rilasciato le immagini di un frammento di tessuto viola ritrovato negli scavi archeologici nel sito “la collina degli schiavi” di Timna, una località a 220 km da Gerusalemme.
Come riporta la BBC, i ricercatori d’Israele sono riusciti a isolare un colorante viola risalente al presunto regno di re David. La tintura è stata rinvenuta su un pezzo di tessuto. Nei tempi antichi, questa colorazione era più preziosa dell’oro ed era associata alla regalità. Inoltre, è la prima volta in assoluto che nella Regione venga portato alla luce un simile reperto storico.
«È una scoperta molto emozionante e importante», ha commentato la dott.ssa Naama Sukenik, esperta dell’Autorità israeliana per le Antichità. «Nell’antichità, l’abbigliamento viola era associato alla nobiltà, ai sacerdoti e, naturalmente ai reali». Dunque, la tintura era considerata un vero e proprio lusso: «La splendida tonalità del viola, il fatto che non sbiadisse e la difficoltà nella produzione del colorante, che si trova in minima quantità nel corpo dei molluschi, l’hanno resa la più apprezzata delle tinture, che spesso costavano più dell’oro», ha aggiunto la ricercatrice israeliana.
Il colore viola è menzionato nella Bibbia ebraica e cristiana, inclusi gli indumenti della stessa colorazione indossati dal re Davide, re Salomone e da Gesù. Attraverso la datazione al carbonio, gli archeologi hanno certificato l’appartenenza del frammento al 1000 prima dell’era volgare.
«Il colore ha immediatamente attirato la nostra attenzione, ma abbiamo fatto fatica a credere di aver trovato il vero viola di un periodo così antico», ha dichiarato il professor Erez Ben-Yosef del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Tel Aviv.
Prima di questa scoperta, il colore era stato rinvenuto su conchiglie di molluschi e frammenti di ceramica. Mai su tessuti sottoposti a tintura.