di Michael Soncin
Una ricerca condotta dall’Istituto Weizmann di Rehovot, se confermata, potrebbe portare allo sviluppo di una nuova terapia immunologica per la cura del cancro. I dati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cell.
In uno studio in vitro riguardante il cancro ovarico è emerso che il sistema immunitario può sviluppare le difese – cioè produrre anticorpi – contro la malattia stessa. Nonostante il risultato sia stato osservato al momento solo su questa categoria di cancro, ciò non vuol dire, che non possa avere lo stesso esito su altre tipologie.
Per essere più chiari, “le cure immunitarie – si legge dal comunicato del Weizmann – contro il cancro, sfruttano l’utilizzo di parte del complesso immunologico del paziente, ma non riescono ancora a sfruttare l’intero equipaggio delle difese naturali del corpo”. La maggior parte dei trattamenti si basa su un singolo tipo di difesa, la capacità dei linfociti T, cellule con funzione immunitaria, di combattere il tumore.
Qui invece gli scienziati adoperano un’altra carta vincente, messa in gioco per la prima volta, sfruttando direttamente gli anticorpi prodotti naturalmente, che com’è noto sono generati dai linfociti B, un altro gruppo di cellule immunitarie.
Lo studio è stato condotto dal professor Ziv Shulman, dalla professoressa Irit Sagi e dal dottor Roei D. Mazor. “Abbiamo dimostrato che il sistema immunitario dei malati di cancro può produrre anticorpi contro i tumori”, ha detto Shulman. “Questi anticorpi naturali sembrano avere un potenziale terapeutico, non realizzato prima”, ha spiegato Sagi.
Per vedere se potranno effettivamente essere applicati in un prossimo futuro come cura o come reagenti diagnostici, saranno necessarie ulteriori verifiche di conferma.
Foto: Weizmann Institute of Science