di Nathan Greppi
Mentre si discute con crescente preoccupazione delle varianti che si stanno diffondendo, la società farmaceutica israeliana RedHill Biopharma ha annunciato che nel giro di alcune settimane faranno provare a diversi pazienti malati di coronavirus una pillola orale che, se testata con successo, dovrebbe aiutarli a riprendersi più velocemente.
“Le varianti Delta stanno giustamente preoccupando tutti, e sempre più persone si chiedono cosa accadrà. I vaccini sono meno efficaci di quanto pensassimo, mentre il tasso di contagio è sempre più alto,” ha dichiarato ad Algemeiner uno dei dirigenti della RedHill, Guy Goldberg. La possibile soluzione su cui stanno lavorando è opaganib, un agente chimico sviluppato in collaborazione con il centro medico dell’Università di Louisville, avente la doppia funzione di antinfiammatorio e antivirale, il che secondo loro lo rende diverso da altre cure sperimentali. Esso non agisce tanto sul virus, quanto sulle cellule del corpo, impedendo al virus di infettarle e, di conseguenza, di replicarsi e diffondersi. La speranza è che questo meccanismo risulti efficace anche contro le nuove varianti.
Questa settimana la compagnia ha concluso la seconda delle tre fasi di sperimentazione, testando il farmaco su 475 pazienti sparsi tra Israele, Europa e Brasile. Se tra qualche settimana i risultati dovessero dimostrare che il farmaco è sicuro ed efficace, allora si potrà gradualmente cominciare a mettere la pillola sul mercato. “Il bello di una piccola molecola è che è molto meno costosa da produrre (di altre cure, ndr), e il risultato è che puoi venderla a prezzi molto più bassi,” ha concluso Goldberg.