di Nathan Greppi
Il settimanale britannico The Lancet, tra le riviste mediche più lette al mondo, ha recentemente dedicato un interno volume ai progressi e alle sfide della medicina israeliana.
Secondo Ynet, la cosa più sorprendente è che la stessa rivista, nel 2014, aveva attaccato duramente l’operato di Israele nel corso dell’Operazione Margine Protettivo, tanto che il direttore, il Prof. Richard Horton, pubblicò una “Lettera aperta per il Popolo di Gaza.”
La lettera del Prof. Horton affermava che le politiche di Israele sono una disgrazia per la razza umana, e ciò gli ha attirato numerose critiche da parte di medici a livello internazionale.
Tuttavia, nello stesso anno Horton fu invitato a tenere un discorso all’Ospedale Rambam di Haifa, dove ha discusso con il direttore Karl Skorecki, il Prof. Rafael Beyar e il Prof. Mark Clarfield dell’Università Ben Gurion del Negev. Mentre era ancora in Israele, Horton ha deciso di indagare maggiormente sul sistema sanitario israeliano, e dichiarò di essere “profondamente pentito” delle sue precedenti affermazioni.
Sull’edizione di The Lancet, pubblicata lunedì 8 maggio in tutto il mondo, gli articoli su Israele sono stati suddivisi in tre macrosezioni: L’Università Ben Gurion, l’Istituto Nazionale Israeliano per la Ricerca Sanitaria, e l’Ospedale Rambam. In tutto sono comparsi dieci articoli scritti da medici e ricercatori israeliani che esplorano numerosi aspetti del sistema sanitario israeliano.
Oltre a elogiare i medici israeliani per il loro impegno, Horton ha riservato aspre critiche a coloro che vogliono boicottare gli accademici israeliani, affermando che il movimento BDS è inefficace e non avrà mai un impatto radicale sull’opinione pubblica. Infine, durante una conferenza stampa tenutasi a Tel Aviv, ha dichiarato che “Questo è l’inizio di una solida collaborazione.”