Scoperta di un team israelo-tedesco verso la cura del melanoma

Salute

di Anna Lesnevskaya

melanomaGli scienziati dell’Università di Tel Aviv (TAU), insieme ai colleghi del Centro Tedesco di Ricerca sul Cancro (DKFZ) di Heidelberg, hanno scoperto il meccanismo di metastatizzazione del melanoma, il tumore della pelle più pericoloso e con più decessi. Hanno individuato inoltre le sostanze chimiche che possono bloccare la metastasi, trasformando così il melanoma in una “malattia non minacciosa e facilmente curabile”. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature Cell Biology.

“La minaccia del melanoma sta non nel tumore iniziale che compare sulla pelle, ma piuttosto nella metastasi, ossia le cellule tumorali mandate a insediarsi negli organi vitali come il cervello, i polmoni, il fegato e le ossa, – ha spiegato il leader del team di ricerca, Carmit Levy del dipartimento della Genetica molecolare umana e biochimica della Sackler School of Medicine presso la TAU. – Abbiamo scoperto come il tumore si diffonde negli organi distanti e abbiamo trovato dei modi per fermare il processo prima della fase metastatica”.

Il team della TAU ha lavorato in stretta collaborazione con il professor Jörg Hoheisel e Laureen Sander del DKFZ, con Shoshi Greenberger del Sheba Medical Center a Tel Hashomer e Ronen Brenner del Wolfson Medical Center a Holon.

In pratica, gli scienziati hanno scoperto che, prima di propagarsi agli organi, il tumore emana delle minuscole vescicole contenenti molecole di microRNA che provocano cambiamenti strutturale nel derma, lo strato della cute sottostante l’epidermide, preparandolo a ricevere e trasportare le cellule tumorali.

Una volta scoperto il meccanismo, gli scienziati hanno proceduto a cercare sostanze chimiche che potessero bloccare il processo. Hanno individuato due sostanze, una delle quali ferma la propagazione delle vescicole dal melanoma al derma, e l’altra invece previene cambiamenti morfologici nel derma anche dopo l’arrivo delle vescicole. Entrambe le sostanze sono state testate con successo nei laboratori e in futuro potrebbero dare origini ai farmaci contro il melanoma, scrive The Times of Israel.