di Paolo Castellano
Israele e India stanno unendo le forze nel campo scientifico per combattere il Covid-19. Sebbene la creazione di un vaccino sia ancora da definire, i ricercatori israeliani e indiani hanno inventato un test di 30 secondi per diagnosticare il Coronavirus. Il 9 ottobre Ron Malka, ambasciatore israeliano in India, ha comunicato la scoperta ai media indiani: «È una buona notizia per il mondo intero».
Dunque, nel giro di poche settimane la tecnologia sanitaria verrà messa in produzione dall’India – lo prevede un accordo tra i due stati. Lo strumento è semplice ed economico: il paziente soffierà in un tubo e in meno di un minuto avrà i risultati sulla positività o la negatività al Covid-19. Così i tamponi saranno più veloci, abbassando le tempistiche di laboratorio.
«Tutti i controlli sulla validità sono stati superati», ha commentato Malka, che ha denominato questo progetto Open Skies. «È una buona notizia per il mondo intero. Fin quando non riusciremo a immunizzare l’intera popolazione, questa operazione congiunta, che abbiamo chiamato Open Skies, aprirà letteralmente i cieli in termini di viaggi internazionali e altre attività economiche. Questa tecnologia può essere utilizzata negli aeroporti e in altri luoghi perché richiede una sola persona per soffiare in un tubo e il risultato arriverà entro 50 secondi», ha chiarito l’ambasciatore d’Israele in India, lo riporta Hindustan Times.
Per il momento i ricercatori non hanno stabilito una data esatta per il rilascio del test rapido per il Coronavirus, però è certo che la produzione dei kit avverrà in India. L’importante risultato scientifico è frutto anche dell’impegno della delegazione scientifica israeliana che a luglio è stata inviata a Delhi per fornire supporto contro il Covid-19. Hindustan Times ha scritto che l’India è il quarto Stato al moondo per casi positivi.
Gli scienziati israeliani e indiani stanno inoltre lavorando alla creazione di un vaccino. Anche in questo caso, qualora dovesse venire alla luce un preparato efficace contro il Coronavirus, l’India ne sarebbe il produttore.