Un nuovo modello predittivo per il disturbo da stress post-traumatico emerso dopo il pogrom del 7 ottobre

Salute

di Michael Soncin
Il mega attentato terroristico del 7 ottobre 2023, e la conseguente guerra con Hamas, sono fatti che hanno influenzato profondamente lo stato di benessere degli abitanti in Israele, segnando l’inizio di una grossa crisi nazionale. Sulla base di tali eventi da un nuovo studio è stato sviluppato un modello predittivo per le persone affette da PSTD, disturbo da stress post-traumatico.

 Secondo la ricerca si stima che il 5,3% della popolazione israeliana, circa 519.923 individui, con un intervallo di previsione che oscilla tra i 160.346 a 879.502, possa sviluppare tali disturbi. Dai numeri ricavati, qui descritti, utilizzando database nazionali, gli abitanti sono stati suddivisi in sei differenti gruppi in base ai vari livelli di esposizione al trauma: esposizione diretta, esposizione vicina, coinvolgimento di soldati in unità di combattimento, esposizione intensa e moderata agli attacchi missilistici e comunità colpite indirettamente.

Questo nuovo strumento è ritenuto fondamentale per preparare interventi idonei per la cura della salute mentale e si pensa possa essere affidabile, riadattandolo, per eventuali nuovi casi di traumi di massa a livello globale. Il suo obiettivo è per l’appunto prevedere in che modo il disturbo da stress post-traumatico influisce sui differenti segmenti della popolazione.

Comprendere l’impatto che i traumi di massa – come è stato per il pogrom del 7 ottobre – hanno sulla salute mentale, è di estrema rilevanza per i politici, medici e ricercatori, per capire in anticipo quali solo potrebbero essere le soluzioni più idonee da mettere in atto.

Lo studio sottolinea l’urgenza secondo la quale tale metodologia dovrebbe essere adattata, unificata nel suo modus operandi, su scala globale a tutta la popolazione. I governi dovrebbero inoltre aumentante i finanziamenti dedicati ai programmi terapeutici e all’assistenza psichiatrica, dalle terapie di gruppo ai protocolli individuali.

Lo studio, disponibile su medRxiv, è stato condotto dalla dottoranda Dana Katsoty del Dipartimento di Psicologia dell’Università Ebraica di Gerusalemme, con Michal Greidinger dell’Università di Haifa, in collaborazione con il Prof. Yuval Neria della Columbia University e il Prof. Ido Lurie dell’Università di Tel Aviv, Shalvata Mental Health Center e il Dr. Aviv Segev dell’Università di Tel Aviv, Shalvata Mental Health Center e Kings College di Londra.

Immagine in alto: Acquerello su carta di cotone di Elisabetta Furcht