di Stefania Ilaria Milani
Il prossimo 22 marzo “Bringing It All Back Home” di Bob Dylan (conosciuto in Europa col nome di “Subterranean Homesick Blues”, dal titolo della prima traccia del lato A), fondamentale LP che segnò l’inizio della Trilogia Elettrica e fu archetipo di una conversione dal Folk al Rock and Roll, compirà mezzo secolo.
Qui l’artista puro e immacolato della controcultura ferlinghettiana, il libero eletto di una generazione, uccise se stesso decidendo, così, di deludere le aspettative della platea conformista. Era ora di “riportare tutto a casa” e di impacchettare i suoi bei testi con le note delle chitarre blues. Dall’alto del 31° posto nella 500 Greatest Albums of All Time redatta dalla rivista Rolling Stone, “Bringing It All Back Home” rimarrà sempre un monumento innalzato al coraggio. Un monumento che è nostro sacrosanto dovere festeggiare.
Eccovi, dunque, qualche curiosità che magari vi è sfuggita sul conto di Bob. Sono 33, come la velocità in cui gira la musica onesta. Buon compleanno!
1) Non ha mai avuto un singolo al primo posto della classifica Billboard. Però, quelli che più ci sono andati vicini sono “Like A Rolling Stone” e “Rainy Day Women #12 & 35”, che, rispettivamente nel 1965 e nel 1966, raggiunsero il numero due.
2) Al momento della firma con la Columbia Records (la più longeva etichetta discografica statunitense ancora in commercio), riuscì a evitarsi una clausola del contratto, che prevedeva l’obbligo di firma dei genitori in caso di soggetto minorenne (all’epoca, comunque, aveva 20 anni), dichiarando a John Hammond (suo produttore e talent scout) di essere orfano.
3) È stato inserito nella Rock And Roll Hall Of Fame nel 1988, dall’amico Bruce Springsteen. Al discorso di premiazione, dedicò i suoi primissimi ringraziamenti a Muhammad Ali, Little Richard e Alan Lomax, seguiti da una sprezzante frecciatina rivolta al collega Mike Love dei Beach Boys.
4) La registrazione dell’album d’esordio “Bob Dylan” (1962) è costata 402 dollari.
5) Messa nero su bianco nel 1965, “Like A Rolling Stone” è considerata una delle canzoni più influenti della storia della musica moderna. La bozza dell’originale si aggirava tra le sei e le venti pagine.
6) Il pezzo “Pretty Peggy-O”, contenuto in “Bob Dylan”, non è altro che è un adattamento dal motivo popolare scozzese “The Bonnie Lass o’ Fyvie”. In seguito, fu riproposta in varie forme anche da Joan Baez, Simon & Garfunkel e dai Jefferson Starship.
7) Si è esibito in diversi spettacoli a supporto del Chabad-Lubavitch, movimento ultra-ortodosso del chassidismo.
8) “Gotta Serve Somebody”, che riflette sull’allora recente conversione al cristianesimo da parte del menestrello di Duluth e che gli portò la vittoria di un Grammy Award nell’80, venne aspramente parodiata da John Lennon attraverso la sua inedita “Serve Yourself”, scritta apposta per attaccare la retorica vuota di quella melodia e il concetto di reinvenzione religiosa.
9) Secondo Bob Spitz, autore di “The Beatles: The Biography”, fu proprio Jack Frost che introdusse i Fab Four alla marijuana. Era il 28 agosto 1964, New York, Delmonico Hotel. Paul McCartney pensò bene che quell’esperienza fosse tanto profonda da dover essere annotata dal proprio manager, Mal Evans. I taccuini sono poi stati confiscati dalla polizia.
10) Precedentemente al debutto ufficiale da solista con la Columbia, la sua prima registrazione professionale avvenne in veste di armonicista durante l’incisione in studio della raccolta “Midnight Special” di Harry Belafonte. Per questo lavoro fu pagato cinquanta dollari.
11) Da sempre sostiene di aver composto la sua “Just Like a Woman” pensando di farla eseguire al soulman Otis Redding. Presumibilmente Redding registrò una versione della canzone, ma alla fine scelse di non pubblicarla a causa del verso “that she’s like all the rest, with her fog her amphetamine and her pearls”.
12) Prima di contrarre la poliomielite durante gli anni venti, suo padre Abe fu un giocatore di baseball semi-professionista.
13) Poiché suo bisnonno e i suoi zii possedevano il più grande cinema a Hibbing, gli era consentito di guardare gratuitamente, sin da giovanissimo, tutti i films proiettati nelle sale.
14) Dopo aver visto “Gioventù bruciata”, James Dean divenne la sua ossessione.
15) Nonostante fosse legato alla città di Hibbing, Minnesota (vi crebbe), Dylan si esibì solo cinque volte, dal 1960 (data del trasferimento a New York), nella zona di Minneapolis-Saint Paul.
16) Al college, era noto per fregare sigarette e articoli di abbigliamento ai suoi compagni.
17) Grazie al suo soggiorno nel Greenwich Village, anno 1960, è diventato un mago degli scacchi.
18) Il fratello minore di Elston Gunn, David Zimmerman, è un produttore discografico.
19) La lettura di “Confessions of a Yakuza” del Dottor Junichi Saga ispirò alcuni testi dell’album “Love and Theft”.
20) La sua prima vera apparizione alla TV stelle e strisce fu in una puntata dello Steve Allen Show, nel 1964. Quando annunciò che stava suonando “Hattie Caroll“, solo uno spettatore del pubblico che si trovava in studio lo applaudì.
21) Ha ideato e dipinto personalmente la copertina del suo decimo disco, uscito nel 1970, “Self Portrait”.
22) La critica cinematografica del New Yorker Pauline Kael definì “Renaldo & Clara”, ovvero la pellicola, diretta-sceneggiata-interpretata dallo stesso Blind Boy Grunt, che documenta la tournée dei Rolling Thunder Revue svolta a cavallo tra il ’75 e il ‘76, come “ciò che Re Luigi XVI e Marie Antoinette avrebbero potuto fare a Versailles se soltanto avessero avuto delle telecamere.”
23) Secondo Nico dei Velvet Underground, l’oggetto di “Leopard-Skin Pill-Box Hat” sarebbe stata Edie Sedgwick.
24) Si dice che alla prima occasione nella quale lo scozzese Donovan Phillips Leitch (suo storico rivale britannico) e Bob si incontrarono, Zimmerman e tutto il suo entourage indossassero maschere di Halloween.
25) A seguito dell’incidente in moto del ‘66, il poeta Allen Ginsberg gli regalò una scatola piena di libri per favorire una pronta guarigione.
26) Il titolo originale di “Planet Waves” era “Ceremonies of the Horsemen”.
27) Con “Rainy Day Women #12 & 35” gli è bastata un’unica registrazione.
28) Scrisse assieme a Sam Shepard una canzone, della durata di 11 minuti e 5 secondi intitolata “Brownsville Girl“, che strizzava l’occhio a “Romantico avventuriero” con Gregory Peck. La cantò in concerto una sola volta.
29) Dopo la morte di Elvis Presley, non ha parlato con nessuno per una settimana intera.
30) Un suo commento, più o meno casuale, fatto al Live Aid (riguardava il debito ipotecario contratto dagli agricoltori americani, che grava sul destino delle loro aziende) spronò il cantautore texano Willie Nelson a organizzare nel 1985 il Farm Aid (una serie di concerti di beneficenza che ogni anno aiuta i family farmers statunitensi).
31) La motivazione per cui il comitato del Premio Pulitzer gli ha assegnato nel 2008 una menzione speciale è stata: “per aver composto opere liriche di straordinaria forza poetica”.
32) Durante un viaggio cross-country del ‘64, si presentò alla porta di casa del poeta statunitense Carl Sandburg per consegnargli una copia di “The Times They Are A-Changin”.
33) La frase accanto alla foto del fu Robert Allen Zimmerman, all’interno dell’annuario dell’Hibbing High School, classe 1959, recita: “Raggiungere Little Richard”.