Barishnikov, Israele e le “stagioni” della danza

Spettacolo

A 63 anni Mikail Barishnikov è ancora uno dei ballerini più acclamati e amati nel mondo.

Da Israele poco più di un anno fa in una conferenza stampa aveva fatto intendere di sentire vicino il momento dell’addio al palcoscenico.
Oggi Barishnikov è di nuovo in Israele per lo spettacolo “In Paris” che porterà in scena al Suzanne Dellal Center di Tel Aviv a partire dal prossimo 15 novembre.
Intervistato dal quotidiano Haaretz, Barishnikov ha parlato, fra le molte altre cose, della sua  nuova “stagione” di ballerino, della scelta di andare in scena in Israele, e della danza contemporanea israeliana.
“Tutto dipende da quello che interpreti. Io non ballo in calzamaglia bianca, e non interpreto Romeo e Giulietta”. “Oggi, continua Barishnikov, la mia danza è diversa dal passato: ballo in jeans e su musiche che possono comprendere il tango, piuttosto che il flamenco o la hula”.

Nello spettacolo che porta in scena al Suzanne Dellal Center di Tel Aviv, “In Paris”, Barishnikov interpreta un  immigrato russo nella Parigi degli anni Trenta. E’ un generale dell’Armata Bianca in pensione, abbandonato dalla moglie per un amante più giovane, che cerca conforto nella capitale parigina e fra le braccia di una connazionale – anch’essa in fuga, anch’essa sola.

La decisione di danzare in Israele non ha mancato di sollevare qualche critica, ma questo non ha fermato Barishnikov. “Sono preoccupato di quanto sta accandedo nel Medio Oriente, ha spiegato il ballerino, “ma penso che boicottare l’arte sia un modo sbagliato di procedere”.

Già l’anno scorso gli era stato chiesto perchè non aderiva al boicottaggio contro (anche) culturale di Israele e rispose chiaramente che esso non aveva niente a che vedere con il suo lavoro. “Mi piacerebbe visitare e danzare in Palestina un giorno, con grande piacere. E se mi inviteranno, ci andrò. Magari sarò boicottato a Tel Aviv…” aggiunge ridendo. “No, in realtà io sono aperto a tutti, non sto prendendo posizione in alcun modo!” precisa.

A proposito del mondo della danza israeliana oggi, Barishnikov non risparmia elogi.

“L’entusiasmo per la danza contemporanea che si percepisce oggi in Israele è sorprendente; più grande di quello di New York” osserva. “Sono rimasto sbalordito. Attorno al Suzanne Dellal Center  ci trovi centinaia di ballerini e coreografi, ed è meraviglioso. Non tutte le opere sono interessanti, ma provano. Prendono coreografi dalla Germania, dall’inghilterra, dalla Francia dagl Stati Uniti… è come se tutto fosse ancora all’inizio… ma ciò che è grandioso è l’entusiasmo, la gioia. Noi non abbiamo niente del genere, quel tipo di energia, di entusiasmo”.

A proposito di Ohad Naharin, coreografo e direttore della Batsheva Dance Company – nata nel 1963 dall’incontro e dalla collaborazione fra Martha Graham e la baronessa Batsheva de Rothshild – Barishnikov dice che “è un coreografo che attira qui alcuni dei migliori ballerini al mondo, questo è certo! Questo gruppo è… mi lascia a bocca aperta! Non ho mai visto una tale combinazione di bellezza, energia e tecnica”.