di Nathan Greppi
Venerdì 8 giugno Il Giornale riportava che le recenti polemiche su Gerusalemme potessero far saltare, dopo l’amichevole Israele-Argentina, anche l’Eurovision Song Contest, che nel 2019 dovrebbe tenersi in Israele. Tuttavia, martedì 19 giugno è giunta la conferma che il celebre festival musicale si terrà nello Stato Ebraico. Infatti, come riporta il Jerusalem Post, quel giorno si sono incontrati a Genova sia i rappresentanti del Kan, la televisione pubblica israeliana (equivalente della nostra Rai) sia quelli della European Broadcasting Union (EBU), che hanno dato inizio ai preparativi. Nonostante ciò, alcuni dettagli come la città e le date sono ancora da definirsi.
Nel corso dell’incontro, il primo di tanti che si terranno a Genova per pianificare l’evento, è avvenuto il passaggio di consegne dall’emittente pubblica del Portogallo, che ha ospitato l’Eurovision 2018, al Kan. Inoltre, l’EBU ha dichiarato che la città e le date della competizione saranno annunciate a settembre, come avviene ogni anno. Il Kan proporrà all’EBU almeno due possibili città, come da regolamento. Sebbene molti politici israeliani hanno insistito che l’evento abbia luogo a Gerusalemme, sono state prese in considerazione Tel Aviv, Haifa ed Eilat.
Per supervisionare e dirigere l’evento è stato scelto il produttore televisivo Yuval Cohen, che ha diretto per l’emittente Reshet l’edizione israeliana di The Voice. Il presidente del Kan, Gil Omer, ha promesso “di prendere tutte le precauzioni per tenere un Eurovision degno e rispettabile all’altezza di tutte le aspettative.”
Non sono mancati coloro che vogliono boicottare l’evento: in Islanda, ad esempio, 22.000 persone hanno firmato una petizione per impedire alla TV nazionale di non trasmettere l’evento. Nel Regno Unito, invece, alcuni esponenti del Partito Liberal Democratico hanno chiesto al governo britannico di non partecipare all’Eurovision.
Nella foto di Daniel-Kaminsky, la cantante israeliana Netta, vincitrice dell’Eurofestival 2018