di Redazione
Si chiama La guerra è finita la minifiction dedicata alla storia degli 800 bambini ebrei sopravvissuti alla Shoah che trovarono rifugio a Selvino nella colonia conosciuta come Sciesopoli. Interamente girata nel territorio della provincia di Reggio Emilia, la serie, creata da Sandro Petraglia, è una produzione Palomar in collaborazione con Rai Fiction, prodotta da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra con Max Gusberti.
La prima puntata della fiction, presentata alla stampa martedì 7 gennaio a Roma, andrà in onda lunedì 13 gennaio su Rai 1. Nel cast Isabella Ragonese (Giulia), Valerio Binasco, Carmine Bruschini, Andrea Bosca, con la regia di Michele Soavi.
La storia
Sono trascorsi solo pochi giorni dalla fine del secondo conflitto mondiale. È l’alba di una nuova era e di una nuova vita per tutti ma, per chi ha vissuto l’orrore dei lager nazisti ed è miracolosamente sopravvissuto all’Olocausto, il ritorno a casa non è sufficiente a lenire tutto il dolore, né tanto meno mettere la parola fine all’incubo.
Sono i giorni successivi alla Liberazione. La follia della guerra è terminata ma, per i pochi superstiti delle deportazioni rientrati in Italia, si apre una nuova difficile realtà. Negli occhi e nel cuore sono vive e sanguinanti le ferite per le atrocità viste e subite nei campi di concentramento dove, spersonalizzati e depredati della dignità, sono stati vittime di oltraggi di ogni genere. Lì, dove hanno perduto figli, padri, madri, fratelli. È così che troviamo Davide, un giovane ebreo ex ingegnere, interpretato da Michele Riondino, che rientrato in Italia comincia a cercare con tutto se stesso il figlioletto e la moglie deportati nei campi prima di lui. Poi c’è Giulia (Isabella Ragonese), figlia di un imprenditore che ha collaborato con i nazisti, che si dà da fare come volontaria per cancellare l’onta paterna. Ma soprattutto ci sono gli sguardi impauriti e traumatizzati di tanti bambini, orfani di tutte le età, che tornati in Italia soli attendono alla stazione qualcuno della famiglia che li vada a prendere e che invece non arriverà mai.
“La guerra è finita” racconta la storia di chi è sopravvissuto e ha trovato una nuova via per tornare alla vita, quella piena, quella in cui il dolore lascia spazio alla speranza per un domani migliore, dove nessuno debba mai più rivivere l’orrore delle deportazioni.