Daniel Schinasi espone a San Vincenzo

Spettacolo

Si è inaugurata sabato 21 luglio nella Sala esposizioni del Palazzo della cultura di San Vincenzo, in provincia di Livorno, la mostra “Neofuturismo e Neoumanesimo nel Mediterraneo”. A esporre la sua opera il fondatore del neofuturismo Daniel Schinasi che presenta 40 opere tra disegni e pitture create a partire dal 1957.
La mostra, che rimarrà aperta fino al 19 agosto ogni sera dalle 21 alle 24, è un esempio di come l’origine sefardita dell’artista, unita all’avanguardia futurista, è capace di sedurre lo spettatore con una grande ricchezza di colori, di linee infinite e di contenuti altamente espressivi.

Il Neofuturismo di Schinasi trasmette un messaggio di speranza ed è un canto pittorico alla pace e alla convivenza di tutti gli uomini. Il movimento e il colore della sua opera invitano alla scoperta di un autore con una grande traiettoria nel mondo dell’arte, che lo ha portato a inaugurare più di trecento esposizioni in tutto il mondo e a realizzare grandi opere nelle strutture pubbliche.

Daniel Schinasi, uno dei maggiori esponenti della pittura moderna, è nato ad Alessandria d’Egitto nel 1933 da famiglia sefardita di origine livornese. Ad Alessandria nel 1953 frequenta l’Accademia Silvio Bicchi e nel 1956 lascia l’Egitto e rimpatria a Livorno. Nei primi anni della sua ricerca pittorica si ispira ai Maestri del Rinascimento e degli Impressionisti identificandosi più tardi nel mondo della Geometria di Metzinger di Fenninger e di Franz Marc, trovandosi in seguito a confronto con il Futurismo.
Negli anni Sessanta, rifiutando l’eccesso del Futurismo, Schinasi inizia a esprimersi con le prime forme Neofuturiste. Questo nuovo movimento si definisce con un dinamismo e una ricostruzione delle forme che rivendica la conquista dei valori autenticamente umani, dimenticati dalla società del consumo, evidenziando la figura umana e ponendola al centro della sua opera. Nel 1963 espone le sue prime opere neofuriste a Milano e nel 1969 a Parigi. Nel 1970 l’artista redige il primo manifesto del Neofuturismo, dove descrive questa corrente come un progetto globale di rinnovamento dell’uomo e del suo ambiente. Nel 1987 lo diffonde a Parigi, nel 1988 a Londra. Dal 1970 realizza murali e pitture di grandi dimensioni nella Sala Corse della Tenuta di San Rossore Pisa, nella Hall della Stazione ferroviaria di Cecina, Grosseto, Nizza e Pisa dove ha realizzato anche altre opere per l’Ingresso della Clinica Ortopedica dell’Ospedale, l’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria e la Sala del Consiglio della Facoltà di Ingegneria Aerospaziale. In Austria, a Graz, dipinge il muro esterno della prigione di Stato, in Israele un trittico nella hall della New Israeli Opera di Tel Aviv, in Svizzera a Uznach un pannello per l’ingresso della Streuli Pharmaceutica e a Cascina un’opera di 7 pannelli per il salone dei Maestri della Mostra Permanente del Mobilio. Ha esposto dal 1955 in numerose città, a Livorno, Parigi, Firenze, Ginevra, Napoli, Torino, Milano, Neuchatel, Zurigo, Angers, Tel Aviv, Gerusalemme, Haifa,Venezia, Montecarlo e sulla Costa Azzurra.
Riapre lo studio a Parigi dal 1986 al 1994 e successivamente si trasferisce a Nizza dove attualmente vive e opera, intervallando soggiorni in Toscana (nella campagna della Val di Cecina) e a Madrid dove inaugurerà la prossima mostra personale.
La biografia di Schinasi include una solida amicizia con Sonia Delaunay (pittrice e stilista francese, definita la regina dell’Art Deco), con Carlo Carrà (uno dei fondatori del futurismo), André Villers (fotografo di Picasso) o Max Bollag (il suo gallerista di Zurigo).