di Nathan Greppi
Negli ultimi anni, ci sono state diverse polemiche nell’ambito della recitazione poiché se uno occidentale interpreta un ruolo legato ad una minoranza etnica lo si accusa di “appropriazione culturale”. È successo di recente anche con l’attrice britannica Helen Mirren, che interpreterà prossimamente il Primo Ministro israeliano Golda Meir nel film Golda, per cui c’è chi ha affermato che non dovrebbe interpretare quel ruolo in quanto non ebrea. In risposta, la Mirren ha definito “totalmente legittimo” il dibattito sulla questione.
Il caso è scoppiato dopo che, a gennaio, l’attrice ebrea Maureen Lipman ha espresso al Guardian l’idea che, pur pensando che la Mirren darà un’interpretazione brillante, dovrebbe essere un’ebrea ad interpretare il ruolo di Golda Meir. Intervistata dal quotidiano Daily Mail, la Mirren ha spiegato che già prima che la Lipman desse il via alla discussione ne aveva parlato con il regista del film, Guy Nattiv, in quanto prima di accettare il ruolo voleva essere sicura che andasse bene così. In precedenza, Nattiv disse di lei che ne era un grande ammiratore, aggiungendo che è entrata nel ruolo di Golda “con incredibile talento, intelligenza, profondità ed emozione, rendendo giustizia alla ricchezza e alla complessità di questa incredibile donna.”
Prima di questo ruolo, Helen Mirren aveva già interpretato personaggi ebrei in The Debt, dove veste i panni di un ex-agente del Mossad, e in Woman in Gold, dove interpreta una donna anziana che cerca di riavere indietro i quadri di Klimt che erano stati rubati alla sua famiglia durante la Shoah. Mentre in ruolo di Golda Meir era già stato interpretato da Lynn Cohen nel film Munich sul Massacro di Monaco.
In seguito, la Lipman ha detto alla rivista Variety che la Mirren “sarà grande. È un’attrice in gamba, sexy e intelligente. […] Ma a mia opinione, ed è solo una mera opinione, se la razza, il credo o il genere di un personaggio ne definiscono la rappresentazione, allora l’etnia giusta dovrebbe essere una priorità.”
Questa non è la prima volta che scoppiano polemiche di questo genere: nel maggio 2021, il film “Marvel” del 2016 Doctor Strange venne accusato di whitewashing (cioè di dare ad un bianco un ruolo di un’altra etnia) per aver affidato all’attrice inglese Tilda Swinton la parte dell’Antico, storicamente un uomo tibetano, costringendo la compagnia a scusarsi pubblicamente. Mentre nel 2020 ci furono polemiche su Twitter per il film del 2008 Tropic Thunder, dove Robert Downey Jr si truccava per sembrare un uomo di colore; accusato di razzismo, lo fece per fare una satira su ciò che gli attori di Hollywood sono disposti a fare pur di vincere dei premi.
(Foto: Jasper Wolf, fonte Times of Israel)