di Roberto Zadik
Definito “l’uomo più divertente di Francia”, Gad Elmaleh non è semplicemente un comico e un intrattenitore estremamente talentuoso ma, da anni, è anche un esponente di punta dell’umorismo e dell’identità ebraica, tipica di molti ebrei francesi di origine nordafricana e sefardita come lui.
Tuttavia qualcosa è cambiato in questi anni; oltre al battesimo del suo secondogenito Raphael, nel 2014, nato dall’unione con Charlotte Casiraghi, ora arriva il suo nuovo film Reste un peu, (Resta un po’) in uscita il prossimo 16 novembre nei cinema d’oltralpe. La pellicola in Francia, prima ancora della sua uscita, sta suscitando un diluvio di polemiche e di discussioni in merito a una sua presunta conversione al cattolicesimo che sta dividendo l’opinione pubblica francese fra sostenitori ed avversari e ancora di più nel mondo ebraico.
In questa sua prima opera autobiografica, egli racconta, oltre che della famiglia e del suo passato, anche del suo percorso religioso con la decisione di convertirsi al cattolicesimo e di farsi battezzare in Chiesa.
Una trama decisamente complessa che, come hanno riportato vari siti, affronta il tema della religione che ancora oggi è un tabù. Ma la conversione di Elmaleh è solo una finzione scenica o invece si tratta di un vero cambio di religione? A questo proposito il sito actu.fr sottolinea, nell’articolo firmato da Andrè Decup e pubblicato mercoledì 9 novembre, come nelle varie interviste in occasione della promozione del film l’attore riveli una certa attrazione verso il cattolicesimo e di aver frequentato in questi mesi dei corsi di teologia cristiana.
Come riporta il sito tellerreport.com il popolare intrattenitore ebreo marocchino, naturalizzato francese, avrebbe affermato, in un’ intervista sul prestigioso sito di Le Figaro, di aver provato “un amore a prima vista per la Vergine Maria”, nutrendo un notevole interesse per il cattolicesimo fin da quando viveva in Marocco, entrando nella chiesa della sua città natale.
Elmaleh, nato a Casablanca il 19 aprile 1971 da famiglia ebraica osservante di origini berbere, sostiene di “aver trovato quello che stava cercando” e di essere stato ispirato dalla figura del Cardinal Lustiger, nato ebreo col nome di Aron Lustiger e di aver scelto il suo nome di battesimo, Jean Marie, pensando a lui. Il sito actu.fr evidenzia come egli, in questi ultimi anni, abbia inviato “discreti segnali”, così li ha definiti, di avvicinamento alla sua presunta nuova fede con le sue soste davanti a luoghi cristiani, come il Santuario di Paray le Monial e l’abbazia di Senanque, dove incontrò il cardinale Robert Sarah.
In tema di rivelazioni “forti” lo scorso 18 maggio, sempre secondo il sito, durante un’intervista sull’emittente France 5, egli avrebbe sostenuto che la sua educazione ebraica avrebbe accentuato la curiosità verso le altre religioni e che “leggere Sant’Agostino mi commuove e mi sconvolge. Vado nelle chiese a cercare la calma, il raccoglimento e forse la preghiera”. Indubbiamente, sebbene non sia stata ufficializzata la conversione, si tratta di dichiarazioni fortemente allusive come quando recentemente egli ha rivelato “La possibilità dell’esistenza di Dio mi affascina e mi dà molta gioia”.
Insomma, sembra che fra la trama del film, che racconta anche delle reazioni dei suoi famigliari alla sua scelta, e la realtà non ci sia molta differenza. Secondo il sito Europe1, l’attore di Vento di Primavera, suo unico ruolo ebraico, avrebbe raccontato che il suo trasporto verso il cristianesimo sarebbe cominciato in una chiesa di Casablanca davanti a una statua della Maria Vergine che “non mi avrebbe mai più abbandonato”.
Molto attivo e dinamico, vivace ed espressivo, a 51 anni Gad Elmaleh è sempre pronto, oltre che a divertire e a coinvolgere, anche a stupire e a spiazzare il suo pubblico. Attivo dal 1994, dopo aver vissuto per anni in Canada nella regione francofona del Quebec, egli tornò in Francia con la famiglia; da sempre attirato dallo spettacolo e dal cabaret, con un padre commerciante che faceva il mimo nel tempo libero, il piccolo Gad sognava di diventare come Michael Jackson, uno dei suoi miti d’infanzia. Dal 2000 iniziò a esibirsi sui palchi, prima in Francia e poi negli Usa, per tre anni, per poi affermarsi con il successo dei suoi brillanti spettacoli comici caratterizzati da espressività teatrale e dalle battute taglienti e immediate.
Famoso per i suoi monologhi teatrali, decisamente divertenti come quelli in cui, prendendosi in giro, scherza sull’essere “marocchino o americano” o le gag sulle sigarette, Elmaleh ha recitato in film importanti come Train de vie di Radu Mihaeilanu e Midnight in Paris di Woody Allen oltre che in Vento di primavera (La rafle) diretto da Roselyne Bosch sulla retata del Velodromo d’Inverno, il suo ruolo più ebraico in coppia con il grande Jean Reno, in una trama estremamente intensa ambientata nella Francia occupata dai nazisti.
(Foto Michaël Bemelmans/Wikicommons)