di Pietro Baragiola
Domenica 4 febbraio la Crypto.com Arena di Los Angeles ha ospitato la cerimonia dei Grammy Awards 2024, gli “Oscar della musica” conferiti dalla National Academy of Recording Arts and Sciences ai più grandi talenti dell’industria musicale.
Tra le diverse star che hanno sfilato sul tappeto rosso, una in particolare ha richiamato l’attenzione dei fotografi: la cantante americana Montana Tucker che ha partecipato alla cerimonia indossando una collana d’argento con la stella di David e un bustino ornato da un grande nastro giallo con la scritta “Bring Them Home”, a sostegno dei 132 israeliani ancora tenuti in ostaggio a Gaza.
Cantautrice e social media influencer con oltre 9 milioni di followers su TikTok e 3,1 milioni su Instagram, Tucker ha sempre utilizzato le sue piattaforme per diffondere la consapevolezza sull’Olocausto e sull’antisemitismo. Durante una sua partecipazione al programma televisivo The Kelly Clarkson Show lo scorso marzo, Tucker ha spiegato che il suo attivismo è stato motivato dal fatto di essere nipote di due sopravvissuti all’Olocausto e voleva onorare suo nonno, scomparso 3 anni prima. “Indossava sempre una spilla con la scritta Mai arrendersi, Mai più, Sono un sopravvissuto ed ora tocca a me fare in modo che la gente non dimentichi mai” ha spiegato la cantante, risoluta.
Dopo la notizia dell’attacco di Hamas, Tucker si è recata in Israele a dicembre per organizzare un flash mob insieme ad un sopravvissuto del festival musicale Supernova, in onore alle 360 persone uccise durante l’evento.
Tucker non è stata però l’unica artista a richiamare l’attenzione sul conflitto tra Israele e Hamas durante la cerimonia e molti altri si sono espressi in ricordo delle vittime.
Gli interventi delle star
“La musica deve essere il nostro spazio sicuro. Quando viene violato, colpisce il nucleo stesso di ciò che siamo” sono queste le parole utilizzate da Harvey Mason Jr., CEO della National Academy of Recording Arts & Sciences.
Una volta sul palco, Mason ha voluto rendere omaggio non solo alle vittime del conflitto in Medio Oriente ma ha ricordato anche gli altri attacchi mortali avvenuti nel mondo durante eventi musicali. “Abbiamo provato questo dolore nella sala concerti Bataclan di Parigi, nella Manchester Arena in Inghilterra e persino durante il Route 91 Harvest Music Festival di Las Vegas. Il 7 ottobre, purtroppo, lo abbiamo provato di nuovo quando abbiamo ricevuto la tragica notizia del Supernova Music Festival, dove 360 amanti della musica hanno perso la vita e altri 40 sono stati rapiti” ha dichiarato Mason, con voce affranta. “Quel giorno e tutti i tragici giorni che ne sono seguiti sono stati terribili per il nostro pianeta, che piange la perdita di queste povere vittime innocenti.”
Nei suoi commenti il CEO non ha mai voluto citare le parole “Israele”, “Gaza” o “Hamas”, come invece è stato fatto apertamente da altri partecipanti: la cantante Annie Lennox ha chiesto il cessate il fuoco durante il suo tributo musicale a Sinead O’Connor, l’artista irlandese scomparsa lo scorso anno, mentre alcuni partecipanti si sono lamentati pubblicamente di essere arrivati tardi alla cerimonia a causa dei sostenitori pro-palestinesi che hanno manifestato fuori dall’evento.
I nastri gialli
Il fiocco indossato da Tucker è stato solo uno dei numerosi nastri gialli comparsi durante questa nuova stagione di premi. Il loro debutto è avvenuto il 7 gennaio sul tappeto rosso dei Golden Globe 2024 dove sono stati indossati sottoforma di spillette da J. Smith-Cameron, star di Succession, e John Ortiz di American Fiction.
L’iniziativa è stata lanciata dall’organizzazione Bring Them Home, gestita dalle famiglie degli ostaggi, che si è dimostrata disponibile a fornire i nastri a chiunque volesse esprimere il proprio sostegno al popolo d’Israele.
Quest’organizzazione ha trovato il supporto del CEO dell’American Jewish Committee Ted Deutch che ha molto apprezzato l’intervento di Harvey Mason Jr. durante la cerimonia di domenica. “Mentre i nostri cuori continuano a soffrire per le vittime, ci conforta l’emozionante tributo che l’Academy ha portato sul palco. La musica può essere una grande fonte di guarigione in questi momenti difficili”.
Taylor Swift e il trio pop Boygenius hanno dominato questa edizione dei Grammy ma tra i vincitori c’è stato anche Jack Antonoff che ha ottenuto il premio di “Miglior Produttore”. In questi giorni, inoltre, diversi artisti della comunità ebraica stanno sollecitando la giuria dell’evento ad introdurre un nuovo premio dedicato alla “Migliore Canzone Ebraica”, simile a quello già esistente per la musica cristiana, ma dovremmo aspettare il prossimo anno per un responso.