Nel 1973, durante la guerra del Kippur, un maggiore dellaviazione militare israeliana, sorvolando il Sinai con il suo aereo, viene abbattuto da un razzo egiziano. È il marito di Nella Magen Cassouto, giovane madre che rimane sola con due figlie da crescere. Da quel giorno la sua vita non sarà più la stessa. Rabbia, frustrazione, dolore sono troppo grandi per essere soffocati. E così esplodono e si trasformano in arte, in voglia di comunicare al mondo di finirla, di cessare la guerra. Il risultato sono dei ritratti fotografici unici che hanno fatto il giro del mondo. (La galleria San Fedele di Milano in via Hoepli 3 ospita a febbraio la mostra fotografica Looking at the mirror, Guardando nello specchio dellartista israeliana Nella Magen Cassouto).
Lartista israeliana è straordinariamente convinta che uno dei motivi della guerra siano i pregiudizi che ebrei, musulmani e cristiani hanno nei rispettivi confronti, per questo sceglie di utilizzare la fotografia e di ritrarre chiunque nella sua quotidiana normalità, mostrando come sia irrilevante nella vita lappartenenza etnico-religiosa; ciò che le preme è ritrarre la realtà nuda, mostrare ciò che spesso viene nascosto dietro veli, pregiudizi e illusioni, per smontare limmagine di chi, sempre più viene classificato secondo clichè e preconcetti.
Lidea geniale dellartista è la richiesta di far indovinare agli osservatori della mostra a quale confessione religiosa appartengano i soggetti delle fotografie. E le risposte sono sempre sbagliate. Così, lartista non fa altro che mostrarci tutti gli stereotipi mentali che impediscono agli occhi di vedere oltre le lenti della più banale e trita classificazione etnica. Un invito ad andare oltre linganno delle apparenze.
Galleria San Fedele
via Hoepli 3, Milano
Looking at the mirror, Guardando nello specchio
Nella Magen Cassouto
Fino al 18 febbraio