Guida ebraica alla Mostra del Cinema di Venezia 2024

Spettacolo

 

di Nathan Greppi

Come tutti gli anni, vi è grande attesa in Italia (e non solo) per la Mostra del Cinema di Venezia, la cui 81° edizione si terrà dal 28 agosto al 7 settembre. E come ogni anno, questa occasione porterà nella città sulla laguna attori e registi da ogni parte del mondo, comprese celebrità di fama planetaria.

 

Nel corso del festival, che quest’anno vedrà tra le altre cose la presentazione in anteprima dell’adattamento televisivo dal romanzo M. Il figlio del secolo di Antonio Scurati, non mancheranno gli artisti ebrei venuti a presentare i loro ultimi film; oltre alle star hollywoodiane, ci saranno anche alcuni film israeliani, nonostante il clima teso a causa della situazione attuale. Di seguito, una rassegna degli ospiti e dei film ritenuti più interessanti per i lettori di Mosaico.

 

In concorso

 

 

Si parte con The Brutalist: diretto da Brady Corbet, con una durata di ben 215 minuti, questo film racconta la storia di László Tóth, architetto ebreo ungherese che dopo essere sopravvissuto alla Shoah emigra negli Stati Uniti per inseguire il sogno americano. Nella parte del protagonista troviamo l’attore ebreo Adrien Brody, vincitore dell’Oscar per il ruolo del pianista polacco e superstite del ghetto di Varsavia Władysław Szpilman nel film del 2002 Il Pianista, diretto da Roman Polanski.

 

Rimanendo nell’ambito dei film storici, va menzionato anche The Order; diretto da Justin Kurzel, racconta le vicende di un agente dell’FBI che negli anni ‘80 indagava su una serie di furti e rapine compiuti da un’organizzazione neonazista, chiamata appunto “The Order”. Basata su una storia vera, la pellicola include nel cast attori di origini ebraiche quali Jurnee Smollett e Marc Maron; quest’ultimo interpreta il personaggio realmente esistito di Alan Berg, un conduttore radiofonico ebreo che nel 1984 morì assassinato proprio dai neonazisti di The Order.

 

Se i registi americani offrono un certo spazio agli interpreti ebrei, quelli italiani non sono da meno: nel suo film Queer, tratto da un romanzo di William S. Burroughs e che racconta una storia d’amore omosessuale ambientata a Città del Messico negli anni ‘40, Luca Guadagnino ha lavorato con gli attori Jason Schwartzman e Ariel Schulman. Inoltre, ha origini ebraiche da parte di padre anche il co-produttore Lorenzo Mieli, figlio del giornalista Paolo Mieli. Schwartzman sarà presente a Venezia anche per Pavements, film biografico sull’omonimo gruppo indie rock americano.

 

Infine, dopo il successo riscosso a Venezia nel 2019, l’attore ebreo Joaquin Phoenix torna ad interpretare i panni del Joker nel sequel del film omonimo, intitolato Joker: Folie à Deux.

 

Fuori concorso

 

Nell’epoca delle IA, non mancano coloro i quali cercano di sperimentare nuovi modi di fare cinema facendo ricorso a tecnologie innovative: è il caso del regista californiano Harmony Korine, il quale ha ereditato la passione per il mondo dello spettacolo dal padre, un immigrato ebreo iraniano. Con il suo film Baby Invasion, su un gruppo di mercenari mascherati che invadono le ville dei ricchi, Korine ha deciso di proporre degli effetti speciali basati sull’intelligenza artificiale.

 

Passando nuovamente dall’America all’Europa, il cineasta francese Claude Lelouch, nato da padre ebreo algerino e madre convertita all’ebraismo, all’età di 86 anni porterà il suo ultimo film Finalement. Tra gli interpreti principali, troviamo l’attrice Elsa Zylberstein, anch’essa di origini ebraiche.

 

Per quanto riguarda invece il cinema israeliano, non si può non citare Why War, ultimo progetto del regista Amos Gitai. Come ha recentemente spiegato lo stesso Gitai in un’intervista al quotidiano La Repubblica, si tratta di un libero adattamento di Perché la guerra?, una raccolta di corrispondenze tra Albert Einstein e Sigmund Freud uscita nel 1933, quando i nazisti salirono al potere in Germania.

In generale, i film politicamente impegnati non mancheranno al festival: lo può testimoniare il regista americano Errol Morris, che con il suo documentario Separated racconta le vicende dei genitori separati dai figli al confine tra gli Stati Uniti e il Messico.

 

Passando dai film alle serie televisive, l’attore e comico britannico Sacha Baron Cohen, noto sia per personaggi comici come Borat che per ruoli drammatici come la spia israeliana Eli Cohen in The Spy, sarà tra i principali membri del cast della miniserie thriller Disclaimed.

 

 

Sezione Orizzonti

Il clima che si respira dopo il 7 ottobre esercita un peso anche sui film israeliani che giungeranno a Venezia: ne sa qualcosa il regista Dani Rosenberg, che porterà la pellicola Of Dogs and Men (foto in alto). La vicenda narrata è quella di Dar, sedicenne che torna nel suo kibbutz alla ricerca del suo cane, che ha perso dopo essere sopravvissuta alla strage. Il film è stato girato proprio nel Kibbutz Nir Oz, subito dopo i massacri compiuti da Hamas.