di Redazione
Martedì 10 aprile, nell’ambito delle Serate Musicali, si esibirà al Teatro Dal Verme (Via San Giovanni sul Muro, 2) il violinista israeliano Maxim Vengerov, insieme alla pianista Polina Osetinskaya.
Programma:
J. BRAHMS: Sonata n. 1 per violino e pianoforte in sol maggiore op. 78, Sonata n. 3 per violino e pianoforte in re minore op. 108
M. RAVEL: Sonata per violino e pianoforte in sol maggiore
N. PAGANINI: Cantabile per violino e pianoforte in re maggiore op.17, I Palpiti op.13 (trascr. di Fritz Kreisler per violino e pianoforte)
MAXIM VENGEROV
Nato a Novosibirsk, capitale della Siberia Occidentale, a dieci anni vinse il primo premio al Concorso Wieniawsky Junior. Dopo i primi studi con Galina Turtschaninova, si è perfezionato con il didatta Zakhar Bron, nell’ex Unione Sovietica.
Nel 1990 Vengerov e la sua famiglia sono emigrati in Israele, dove il padre ha continuato la professione di oboista e dove Maxim ha preso la cittadinanza israeliana, prestando anche servizio nell’esercito israeliano.
Dopo essersi esibito con regolarità a Mosca e Leningrado, debuttò come solista con l’Orchestra reale del Concertgebouw, la BBC Philharmonic Orchestra, e sotto la guida di Valeri Gergiev nel Lichfield Festival, oltre che con l’Orchestra Sinfonica dell’URSS, sotto la direzione di Yuri Siminiov, nel corso di una tournée in Italia. Vengerov è anche un ottimo violista.
Per il Teatro alla Scala di Milano nel 1992 esegue il Concerto per violino e orchestra op. 64 (Mendelssohn) diretto da Carlo Maria Giulini e nel 1994 lo stesso concerto con l’Orchestra reale del Concertgebouw diretta da Riccardo Chailly, nel 1995 il Concerto per violino e orchestra (Brahms) con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Zubin Mehta, nel 1996 il Concerto per violino e orchestra (Ciaikovski) con la London Symphony Orchestra, nel 1998 tiene un recital, nel 2003 ancora il Concerto per violino e orchestra op. 64 (Mendelssohn con la Filarmonica della Scala al Teatro degli Arcimboldi, nel 2004 il Concerto per violino e orchestra (Beethoven) con la London Symphony Orchestra diretta da Colin Davis agli Arcimboldi e nel 2006 il Concerto per violino e orchestra (Beethoven) con la Filarmonica della Scala e il Concerto per due violini (Bach) con Leonidas Kavakos. Nel 1997 suona nel Teatro Comunale di Firenze il Concerto per violino e orchestra op. 77 di Johannes Brahms, sotto la direzione di Carlo Maria Giulini.
Nel 1998 suona il Concerto per violino e orchestra di Ciaokovski alla Carnegie Hall diretto da James Levine per il Metropolitan Opera House di New York. Nel 2004 gli viene assegnata la Miglior interpretazione solista di musica classica con orchestra (Grammy) per l’album Britten: Violin Concerto – Walton: Viola Concerto, Maxim Vengerov & London Symphony Orchestra del 2003 per la EMI. Suona uno Stradivari del 1727 “Kreutzer”.
POLINA OSETINSKAYA
Nasce a Mosca. Bambina prodigio, tiene il suo primo concerto a sei anni nella Gran Sala del Conservatorio di Vilnius in Lituania e a sette, entra a far parte della Scuola Centrale di Musica del Conservatorio di Mosca.
Successivamente prosegue gli studi al Conservatorio di Leningrado con Marina Wolf e di seguito al Conservatorio di Mosca con Vera Gornostaeva.
Ha collaborato e collabora con Maxim Vengerov, Julián Milkis e Alexander Knyazev e con direttori quali: Saulius Sondeckis, Vassily Sinaisky, Andrei Boreiko, Tugan Sochiev, Laurent Petijerar, Van Pascal Tortelier, Theodor Currentzis e Alexander Sladkovsky. Suona regolarmente sia in Russia che all’estero: Mainly Mozart Festival, Festival Frédéric Chopin, Dyagilev Festival, l’Odessa Classics, Stars of the White Night, December Evening Festival.
Ha collaborato con: Tokyo Philharmonic Orchestra, Weimar National Opera Orchestra, Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, Brno Philharmonic, European Sinfonietta, Virtuosi di Mosca, etc… Osetinskaya è nota per i suoi inusuali programmi per pianoforte solo, che includono brani di compositori contemporanei ai quali contrappone brani di musica classica tradizionale.
Tra i suoi compositori prediletti: Valentin Silvestrov, Leonid Desyatnikov, Arvo Pert, Georgs Pelecis e Pavel Karmanov. Ha collaborato con molte case discografiche ed è stata insignita del premio Maly Triumph. La sua autobiografia “Addio, tristezza” è divenuta un best seller.