di Ilaria Ester Ramazzotti
«Per loro era l’ultima possibilità di sopravvivenza spirituale, la suprema testimonianza di umanità contro chi li considerava e li trattava come animali da macello». La giornalista Viviana Kasam parla così dei musicisti e compositori deportati nei lager che in prigionia continuarono a comporre, spesso di nascosto, per presentare l’evento musicale da lei organizzato con Last Musik Onlus, che si terrà a Mantova il 18 aprile in Sinagoga Norsa (su invito, riservato alle autorità e ai sostenitori) e il 19 aprile al Teatro Bibiena (aperto a tutti), in collaborazione con il Comune di Mantova e il Festival della Letteratura: a interpretare alcune canzoni scritte nei campi di concentramento sarà l’artista tedesca Ute Lemper.
Le musiche inserite nel programma fanno parte della raccolta del maestro Francesco Lotoro, musicista e musicologo pugliese, che da trent’anni dedica la sua vita a costituire un archivio della musica concentrazionaria e che ha finora raccolto 17 mila spartiti. «Al di là della bellezza delle canzoni, sono interessanti le storie di come sono state scritte e trovate- spiega Kasam -. Storie drammatiche come quella di Ilse Webwe, che scelse di accompagnare nella camera a gas il gruppo dei suoi scolari».
Al conservatorio di Mantova, inoltre, il 20 aprile si terranno due appuntamenti con il maestro Francesco Lotoro: uno con gli studenti delle scuole cittadine e uno aperto al pubblico alle ore 18, in cui il musicista racconterà dettagli della ricerca svolta per il suo vasto archivio e suonerà alcuni dei brani ritrovati. In anteprima, poi, verranno proiettati spezzoni del film Il maestro, una coproduzione italo-francese che documenta gli incontri di Lotoro con i compositori sopravvissuti alla Shoah, che verrà trasmessa quest’anno in televisione e al cinema.